
L'avvocato Davide Bonanni
La Spezia, 13 maggio 2015 - L’avviso di garanzia per infanticidio si è materializzato nella cameretta del reparto di ginecologia del Sant’Andrea dove è ricoverata, verificato che le sue condizioni sono sensibilmente migliorate. Glielo ha notificato, ieri pomeriggio, un ufficiale di polizia giudiziaria, spiegandole: "Serve per metterla in condizione di nominare un consulente, in vista dell’autopsia". Insomma, un atto tecnico, più che un’accusa circostanziata. Ma intanto sulla donna che, sabato pomeriggio, si è presentata al pronto soccorso lamentando un’emoraggia interna per effetto di un aborto improvviso, si allunga il sospetto che alla base dell’interruzione della gravidanza ci sia un atto di volontà.
Di qui il grave reato ipotizzato, considerata l’«età» prenatale dell’esserino che stava prendendo forma nel suo grembo: 7 mesi. L’avviso è stato notificato solo alla donna, che ha 34 anni, risiede a Massa ma è domiciliata nello scantinato di via Mozzachiodi nel quale è stato rivenuto, dagli agenti della mobile, il feto abbandonato. Intanto agli atti dell’inchiesta condotta dal pm Maurizio Caporuscio è finita anche la prescrizione di un farmaco «registrato» per prevenire le ulcere gastriche ma che viene anche utilizzato per gli aborti farmacologici. Domani l’autopsia. La eseguirà l’anatomopatologa Susanna Gamba. L’avvocato Davide Bonanni, dhce assiste l’indagata, nominerà un consulente. L’opportunità è stata concordata con la donna, visitata in ospedale: «Continua a dire che si è trattato di un aborto spontaneo» dice Bonanni.