
Lavorava per la cooperativa Maris che aveva in appalto dal Comune di Levanto il servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta, ed era stato accusato di indebito utilizzo di carta di credito ed appropriazione indebita. Davide Viti utilizzava i veicoli del Comune di Levanto dati in comodato d’uso alla cooperativa Maris, restando a carico del Comune la spesa per il carburante. All’interno di ogni veicolo era presente una carta di credito con un codice pin in uso al dipendente il quale, a sua volta, aveva un suo pin personale per l’utilizzo di detta carta. Il Comune di Levanto nell’ambito delle verifiche periodiche, aveva ravvisato un uso anomalo a carico di un mezzo Piaggio Porter in uso al Viti ed altro soggetto che ha definito il procedimento penale con altre modalità. Conseguentemente, il Comune di Levanto aveva sporto denuncia l’8 novembre 2017 dando il via alle indagini. I prelievi di carburante a carico del Viti ammontavano a soli 274,48 euro e lo stesso, spontaneamente, pur contestando l’addebito a suo carico, aveva restituito i soldi al Comune di Levanto a mezzo bonifico.
Ieri si è discussa la causa con parti civili presenti il Comune di Levanto e la Cooperativa Maris. Il giudice per l’udienza preliminare Mario De Bellis ha assolto Davide Viti, accogliendo la tesi difensiva dell’avvocato di fiducia Giancarlo Rossetti (nella foto), perché il reato non può essere contestato a chi, come il Viti, era nel possesso legittimo della carta di credito e del relativo pin per utilizzarla, considerato che, in tal modo, può utilizzare la carta senza alcuna ingerenza da parte dell’intestatario. Il giudice ha così ritenuto che all’epoca dei fatti sussisteva per il Viti la titolarità della carta di credito per rifornimento carburante e non poteva compiersi il reato di indebita utilizzazione.