Giovani morti nell'incidente, cosa ha provocato il tragico scontro? Le indagini proseguono

Si è svolta l'autopsia sui corpi dei due fidanzati. Mercoledì 12 febbraio i funerali. Sempre molto gravi gli altri tre che erano nell'auto finita contro un muro a Albiano Magra

I due giovani morti. Nella foto grande, vengono deposti fiori sul luogo dell'incidente

I due giovani morti. Nella foto grande, vengono deposti fiori sul luogo dell'incidente

Aulla (La Spezia), 11 febbraio 2020 - Cosa è successo esattamente all’una e mezzo di sabato notte, sul rettilineo della statale che collega Albiano Magra a Ceparana? Andrea Rapallini ha spinto troppo il piede sull’acceleratore, fino a perdere il controllo dell’auto, scagliandola come un proiettile senza rotta contro un muro? Davvero la corsa folle dell’Alfa Mito è stata alimentata soltanto dalla voglia dei ragazzi di far presto, di arrivare alle meta il prima possibile, di ‘mangiarsi’ la notte in una cavalcata fatta di musica sparata a manetta, qualche sigaretta, risate a crepapelle, tutti stretti sul sedile posteriore, fianco contro fianco, gomito contro gomito?

Oppure – e questo è il tarlo che logora amici e familiari, ma anche il dubbio, legittimo, di chi è incaricato di ricostruire la dinamica dello schianto e le cause che l’hanno innescato – la miccia va cercata altrove? Magari nelle condizioni della strada? O forse in un malore che potrebbe aver colpito il conducente, improvviso e tale da fargli perdere coscienza?

Oppure, altra ipotesi, gli accertamenti fin qui condotti dai carabinieri sono già arrivati a conclusioni tali da escludere, senza margine di ripensamento, l’eventualità che un ‘fattore’ esterno possa aver contribuito a deviare repentinamente la traiettoria dell’auto?

Ad alcuni di questi quesiti sicuramente ha già posto il sigillo della risposta il riscontro diagnostico eseguito ieri mattina sui corpi dei due ragazzi deceduti nello schianto: lo stesso Rapallini e la studentessa spezzina Giorgia Gallo. Un esame disposto dalla direzione della Asl5, in ottemperanza al dettato normativo, che obbliga le azienda sanitarie a procedere, attraverso la struttura interna di anatomopatologia, ad autopsia ogni qualvolta si verifichi, come in questo caso, una morte violenta.

I risultati di questo accertamento, in combinazione con quelli che arriveranno a corredo del campionamento di materiali biologici prelevati e attualmente in fase di analisi, sicuramente serviranno a chiarire il quadro in modo esaustivo. Sia per ciò che riguarda l’interessamento al caso da parte della Procura di Massa – che nel frattempo ha comunque rilasciato il nulla osta, restituendo di fatto le salme ai familiari – sia per quanto concerne eventuali profili di rivalsa in sede civile, che potrebbero essere innescati su istanza delle parti offese, ossia i familiari della stessa Gallo e gli altri tre ragazzi rimasti gravemente feriti nello schianto.

Tra le pieghe del riserbo dietro al quale si muovono i pubblici ufficiali incaricati di occuparsi della vicenda, trapela che la causa di morte, per i due giovani, sarebbe comunque da cercare nel politrauma subito.

Restituite le salme, le due famiglie hanno immediatamente avviato le pratiche per i funerali: quello di Andrea Rapallini si terrà mercoledì 12 febbraio alle 15.30 nella chiesa di Sant’Andrea a Montedivalli. Quello di Giorgia Gallo è invece programmato, sempre per mercoledì, alle 15, nella chiesa di Fabiano alto.

Preoccupano ancora molto le condizioni degli altri ragazzi rimasti feriti nell’incidente di sabato notte. Ieri Alex Cusimano, 22 anni, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurghico al San Martino di Genova, dove è ricoverato da sabato scorso. Il suo quadro clinico è stabile, sia pure gravissimo. Stessa diagnosi anche per Gianmarco Bigliazzi, 19 anni, sedato e sotto costante osservazione al Cisanello di Pisa.

In sedazione anche Leonardo Dascanio, 19 anni, da quattro giorni sotto l’attento monitoraggio di medici e infermieri del reparto di rianimazione dell’ospedale Sant’Andrea. Per tutti e tre la prognosi resta riservata.

Roberta Della Maggesa © RIPRODUZIONE RISERVATA