La Spezia, la Procura allarga l’inchiesta ai tamponi

Non solo indagini per epidemia colposa ma anche sulle risposte dell’Asl ai bisogni emergenti per risalire, rapidamemte, ai positivi

Anche il servizio-drive per sottoporre i sospetti positivi alla prova del tampone

Anche il servizio-drive per sottoporre i sospetti positivi alla prova del tampone

La Spezia, 11 settembre 2020 - Non solo gli accertamenti mirati sull’epidemia colposa per verificare l’innesco e la propalazione ad ampio raggio del Covid-19 nella città della Spezia, ma anche un’appendice tesa a capire meglio il rapporto fra bisogni di tamponi ed esecuzione degli stessi e le dinamiche di crescita dei contagi certificati in relazione al numero di test di giorno in giorno processati.

Un orizzonte investigativo ampio e, al tempo stesso, con filoni connessi quello che va ad esplorare la Guardia di Finanza su delega del procuratore Antonio Patrono. Un affidamento che tiene conto dell’esperienza maturata in campo sanitario nel tempo e in particolare nella fase uno dell’emergenza quando è emerso il nodo della mancata attivazione di un ospedale ’dedicato’ al Covid con la conseguente iscrizione, in progress, dell’ipotesi di reato di omissione di atti d’ufficio nel fascicolo inizialmente in bianco. Quell’inchiesta, quanto meno per ora, non ha prodotto svolte con indagini dirette sulle persone. Siamo ancora alla ricostruzione degli scenari e verifica della tenuta delle argomentazioni sviluppate dai vertici dell’Asl come persone informate sui fatti. Ci vorrà del tempo per dare forma alla relazione finale sulla base della quale il pm trarrà le conclusioni. Intanto l’attività è concentrata sull’emergenza di oggi, per capire la genesi e per far sì che, anche col monito che l’accompagna, non abbiano più a ripetersi comportamenti colposi (là dove sono venuti meno gli accorgimenti prudenziali obbligati di mascherine e distanziamento). Feste di popolo che, pur erano state ipotizzate per accompagnare l’esordio della Spezia in Seria A restano al palo. E questo il tempo della ponderazione, per arrestare i contagi. C’è però da capire se le risposte sanitarie sono all’altezza dei bisogni. Anche per questo l’acquisizione dei dati riguarda i tamponi. Circa 3.500 quelli processati nell’ultima settimana; risultati notificati fra le 24 e 48 ore dal laboratorio trapela da fonti Asl. Tutto ciò è sufficiente?

Il problema non è tanto quello della capacità di processazione del laboratorio spezzino, che comunque è ricorso già una volta, nei giorni scorsi, all’omologo di Genova per processare 180 tamponi. Ma allo svolgimento, sopratutto sul territorio, del test, là dove sono ricorrenti i lamenti di chi, isolato a casa - con l’incubo di essere positivo, o guarito dai sintomi confida nella negativizzazione - attende l’accertamento sanitario, sotto la spinta di un obbligo e un desiderio: quello di restare a casa per il rischio di essere potenziale fonte di contagio e, al tempo stesso, quello di tornare al lavoro. © RIPRODUZIONE RISERVATA