REDAZIONE LA SPEZIA

Incarico a De Mastri, diffida per Peracchini

La Fondazione Inarcassa chiede l’annullamento in autotutela e minaccia un esposto all’Anac. Il sindaco: "Valuteremo con i legali"

L’incarico affidato – a titolo gratuito – dal Comune della Spezia all’architetto Nicola De Mastri per una collaborazione "di supporto all’amministrazione" in materia di pianificazione urbanistica è da ritenere illegittimo. Lo afferma La Fondazione architetti e ingegneri liberi professionisti iscritti a Inarcassa (l’istituto previdenziale di categoria) che ne chiede, attraverso un legale, l’annullamento in autotutela, avvertendo che in caso di "inerzia" procederà alla notifica di un esposto all’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione.

In sostanza una diffida, firmata dall’avvocato palermitano Riccardo Rotigliano, fondata una serie di articolate motivazioni in punto di diritto. Il nodo di fondo è il carattere gratuito dell’incarico che renderebbe illegittimo il disciplinare firmato nell’ottobre scorso dal professionista spezzino e dall’avvocato Mario Piazzini nella sua qualità di dirigente del personale e del Gabinetto del sindaco Peracchini. A sostegno della richiesta di annullamento si richiama fra l’altro una sentenza del Tar Calabria che a proposito dell’appalto pubblico di servizi, fattispecie entro cui rientrerebbe il disciplinare del Comune di Spezia, dice essere "contraddistinto dalla necessaria onerosità e sinallagmaticità delle prestazioni, essendo connotato sia dalla sussistenza di prestazioni a carico di entrambe le parti che dal rapporto di reciproco scambio tra le stesse". Senza contare, argomenta il legale della Fondazione Inarcassa, che il decreto legislativo 5 del 2016 che disciplina la materia "stabilisce come obbligatorio il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo" proprio con riferimento di servizi di ingegneria e architettura. No solo. L’avvocato degli architetti cita le linee guida dell’Anac sia nella parte in cui richiedono che il corrispettivo degli incarichi di questa natura sia fissato con criteri tali da garantire il controllo da parte di potenziali concorrenti della congruità della remunerazione, sia per quanto riguarda i requisiti dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Più in generale si richiama il principio della qualità e della "serietà" dell’offerta, così come disciplinate dal Codice degli appalti: "Anche nella prospettiva del perseguimento da parte dell’amministrazione del ‘risparmio di spesa’, le offerte che appaiono anormalmente basse rispetto ai lavori, alle forniture o ai servizi potrebbero basarsi su valutazioni o prassi errate dal punto di vista tecnico, economico e giuridico". Su queste premesse l’avvocato Rotigliano intima al Comune di procedere l’annullamento dell’affidamento dell’incarico – ritenuto in palese contrasto con le norme del Codice degli appalti – entro dieci giorni dal ricevimento della diffida, avvenuto lo scorso 29 gennaio (data della Pec), pena il coinvolgimento di Anac. Laconico il commento di Peracchini: "Non era questo lo spirito dell’affidamento dell’incarico, valuteremo il da farsi con i nostri legali".

L’affidamento dell’incarico era stato severamente censurato anche dalla minoranza del gruppo LeAli. "Fa piacere – commenta Guido Melley – che anche ingegneri e architetti abbiano mosso rilievi. Spero vivamente che la sollecitazione arrivata dalla Fondazione Inarcassa sia accolta e che l’atto sia annullato in autotutela. Rilevo con rammarico che il sindaco non abbia ancora ritenuto opportuno muoversi per assegnare la delega all’urbanistica, nelle sue mani, dopo le dimissioni di Anna Maria Sorrentino, esattamente come cultura, bilancio e personale. Delle due l’una: o il sindaco è in preda a una sindrome da accentramento, oppure non si fida più delle altre forze di maggioranza".

Franco Antola