Sicurezza e protocolli non sembrano essere mai troppi quando ci si trova a viaggiare. E così, la nuova norma del decreto Covid per i mezzi, sembra mettere d’accordo chi arriva a Spezia o parte dalla stazione. "Certo, sono favorevole all’obbligo del Green pass, soprattutto sui mezzi – sostiene Irina Nezdajminova – trovo che questo, e quindi la vaccinazione, sia lo strumento più efficace per uscire da questa situazione e poter tornare alla normalità; senza mascherine e distanze da dover tenere". Anche il medico Francesco Urciuolo, concorda sul certificato verde: "Credo sia giusto l’obbligo del Green pass sui treni, anche se su quello dove ho viaggiato tutti avevano la mascherina, la situazione era sotto controllo. Tuttavia, avere con sé un qualcosa in più, come un documento, che certifichi lo stato vaccinale e di salute lo trovo giusto". C’è chi si dice soddisfatto di come le misure antiCovid siano fatte osservare dal servizio ferroviario nazionale, trovando ‘eccessivo’ il modello francese per i mezzi: "Lo trovo esagerato – dice Flavia Mercuri – infatti non vedo necessario l’obbligo del pass sui treni, dove ho rilevato molto rispetto di norme e distanziamento anche da parte dei viaggiatori stessi. Sono invece d’accordo sul fatto di esibire la certificazione sull’ aereo: mi è capitato infatti di prendere un volo nel quale le sedute di noi passeggeri erano state tutte disposte senza tener conto di alcun distanziamento!" Tra i favorevoli, c’è anche chi fa i conti con una situazione più complicata: "Avrei voluto fare il vaccino, ma non ho potuto per motivi di salute – spiega Ilaria Motto – per me ora l’obbligo del certificato verde sui mezzi rappresenterebbe una limitazione. Posso fare il tampone 48 ore prima, ma non è una soluzione piacevole. Sono d’accordo con la vaccinazione per tutti, mantenendo le norme igienico sanitarie anche quando si viaggia. Ma bisognerebbe andare incontro anche a chi, al momento, non può vaccinarsi".
Alma Poggi