"In questo momento storico la musica è un ottimo strumento di comunicazione con il pubblico"

Matteo Bevilacqua, pianista concertista e artista in residenza alla Queen Elisabeth Music Chapel, è uno dei talenti più interessanti della sua generazione. Ha inciso per importanti etichette internazionali, vinto numerosi premi e si è esibito in prestigiosi teatri. Il suo percorso formativo è stato influenzato da grandi maestri e ha trovato grande soddisfazione nel vincere il concorso di 'Concerti a Teatro'. Il suo rapporto con il pubblico è basato sulla comunicazione attraverso la musica.

"In questo momento storico la musica è un ottimo strumento  di comunicazione con il pubblico"

"In questo momento storico la musica è un ottimo strumento di comunicazione con il pubblico"

Pianista concertista e artista in residenza alla Queen Elisabeth Music Chapel in Belgio, Matteo Bevilacqua è uno degli artisti più interessanti della sua generazione, che ha inciso dischi per le etichette Internazionali Naxos Records e Grand Piano, ha vinto anche il concorso internazionale ‘Palma d’oro’ di Finale Ligure e premi in 30 trenta kermesse. Si esibisce regolarmente al Millennium Amphitheater a Dubai, allo Schlosstheater a Vienna, al Teatro Palladium a Roma; più di un centinaio i concerti solistici che lo hanno visto protagonista . Si dedica anche allo sviluppo di progetti multidisciplinari intersettoriali: il suo cavallo di battaglia è la performance ‘Mezzocielo’, fra musica, arti visive e neuroscienze.

Quali sono le esperienze più significative del suo percorso formativo, in quale periodo e perché?

"Senza dubbio il cammino che sto intraprendendo in questi anni alla Queen Elisabeth Music Chapel con i maestri Frank Braley ed Avedis Kouyoumdjian, Bertrand Chamayou, e prima ancora l’incontro con i miei punti di riferimento, i pianisti Luca Trabucco, Irene Russo e Maurizio Baglini".

Cosa ha rappresentato per lei aver vinto il concorso di ‘Concerti a Teatro’?

"L’inizio di un percorso, l’incontro con un meraviglioso pubblico, la condivisione di un visionario progetto della direzione artistica che include pure noi, che abbiamo fatto parte della prima edizione della competizione. E lo dico con gioia ed orgoglio".

Come è stato scelto il programma di questo concerto al Teatro Civico?

"È stato deciso con onestà: rappresenta ciò che io e il mio collega ed amico Ruben, stiamo artisticamente vivendo in questo periodo".

In che modo vive il rapporto con il pubblico?

"In questo momento storico, ciò che a mio avviso manca è la comunicazione tra esseri umani, e per me la musica è un ottimo strumento di comunicazione con il pubblico. È così che, per il momento, lo sto vivendo".

Marco Magi