"In questa Asl si continua a chiedere la metà del personale che serve"

Michela Ardini di Anaao spiega il perché delle difficoltà a ricoprire i posti dei sanitari mancanti

Come anticipato ieri proprio da "La Nazione" la direzione di Asl 5 ha deciso di riaprire i termini degli avvisi, prorogando la scadenza al prossimo 18 agosto, per trovare 8 medici – 4 specialisti per il Pronto Soccorso e 4 per Anestesia e Rianimazione – disposti a venire a lavorare nelle nostre strutture ospedaliere e ad essere assunti a tempo indeterminato. Un’azione che sancisce inequivocabilmente la volontà di Asl 5 di voler rimpolpare un organico che versa in uno stato di evidente sofferenza, ma che si è resa necessaria soprattutto perché quei due bandi, nei mesi precedenti, erano andati deserti. E, dopo aver dato la parola alla dottoressa Cinzia Sani (primaria del dipartimento Emergenza e Accettazione) e a Danile Lombardo (referente della funzione pubblica per la Cgil), abbiamo proseguito nella ricerca di pareri che aiutino a comprendere quali possano essere le motivazioni che abbiano portato dei professionisti a "snobbare" delle offerte di lavoro nella nostra Provincia. "Che ci sia una carenza di queste figure in tutta Italia è un dato oggettivo – ha commentato Michela Ardini di Anaao Assomed – e proprio per la sproporzione tra la domanda e l’offerta i pochi specialisti liberi possono scegliere dove lavorare. E Asl 5 non solo per la geografia di confine, ma soprattutto per le condizioni lavorative, al momento non è attrattiva".

Ambienti indecorosi, scarsa collaborazione con i medici dirigenti, troppo lavoro caricato sui pochi presenti e mancanza di una programmazione a medio e lungo termine: questi i problemi che, secondo la dottoressa Ardini, non solo non attraggono nuovi medici nella nostra Asl, ma inducono ad abbandonarla anche per chi vi lavora da anni. Tesi che è stata interamente condivisa anche dal Manifesto per la sanità locale, che ha aggiunto: "La nostra asl non è attrattiva perché, oltre ai problemi di organizzazione e di insicurezza nel futuro, si aggiunge il fatto che si continua a chiedere la metà di ciò che serve realmente. Manca una chiara idea del fabbisogno di personale, e nonostante si ammetta essere pesantemente sottostimato, si continuano a fare bandi al risparmio, inferiori persino rispetto alle necessità di coperture minime dei turni". Non solo quindi non si attrarrebbe personale, ma si scoraggerebbe così anche chi c’è già e cerca di tirare avanti.

Elena Sacchelli