"In calo i giovani che non studiano e non lavorano Il nostro è il dato migliore a livello nazionale"

I numeri forniti dall’Istat sono stati poi elaborati dall’agenzia regionale .

I ragazzi che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in percorsi di formazione sono in netto calo su tutto il territorio ligure, mentre aumenta la percentuale di giovani avviati a percorsi formativi e di lavoro. Secondo i dati raccolti dall’Istat ed elaborati da Alfa (Agenzia regionale per il lavoro, la formazione e l’accreditamento), nel 2022 i cosiddetti “Neet” nella fascia d’età 15 – 29 anni si sono attestati al 14,8%, in netta diminuzione rispetto al 19,6% registrato nel 2021 (- 4,8%). La percentuale ligure è inferiore anche alla media nazionale italiana, che nel 2022 ha registrato un 19%. La cifra riferita al 2022 in Liguria è inoltre il dato più basso dal 2018, anno di inizio del monitoraggio del numero di ragazzi che non sono impegnati in attività di formazione, lavoro o studio. I dati sono confermati anche dall’Olm, l’Osservatorio regionale del Mercato del Lavoro: l’anno scorso gli avviati ai percorsi di lavoro e formazione domiciliati in Liguria tra i 16-29 anni sono stati 72.274, in crescita del 10,8% rispetto al 2021 (+7.051 unità). Ad aumentare sono soprattutto i giovani avviati ad attività nel settore “trasporto e magazzinaggio” (+24,6%, +997 unità), nelle “attività artistiche, sportive, di intrattenimento e di divertimento” (+22,9%, +844 unità), nei “servizi di alloggio e ristorazione” (+16%, +3.048 unità), nei “servizi di informazione e comunicazione” (+15,2%, +307 unità), nelle “costruzioni” (+13,4%, +532 unità) e nelle “attività manifatturiere” (+7,9%, +463 unità).

"Dopo le difficoltà legate alla pandemia del 2020 e del 2021 che hanno pesantemente condizionato le scelte delle imprese anche sulla volontà di assumere, nel 2022 abbiamo avuto in Liguria un sensibile calo dei giovani che non lavorano e non studiano – sottolinea il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti –. La diminuzione dei giovani che non studiano e non lavorano, i cosiddetti ‘Neet’, conferma l’efficacia delle nostre politiche formative e delle strategie". "In questi anni abbiamo messo in atto – continua l’assessore alla Formazione Marco Scajola – un sistema virtuoso che parte dall’ascolto del fabbisogno occupazionale del tessuto economico del territorio per finanziare percorsi formativi mirati, che alternino attività in aula con quella sul campo direttamente in azienda".