
In questi giorni è in corso la seconda vendemmia del vino Prezioso
E’ bastato un anno per entrare già a far parte della classifica dei vini più apprezzati dalla guida di "Top Vino Slow" che raccoglie le migliori bottiglie. La presentazione del riconoscimento consegnato all’etichetta Prezioso 2023 è in programma sabato 19 ottobre a Milano. Il vino è stato prodotto con l’uva del vigneto realizzato all’interno della casa di cura psichiatrica dell’Olmarello al confine tra i territori di castelnuovo Magra e Luni. L’esperimento è nato grazie al progetto “Orto sociale“ promosso da Regione Liguria e al lavoro sviluppato dai Fratelli preziosi dell’istituto psichiatrico della Fondazione Cardinal Maffi dell’Olmarello e l’azienda agricola La Felce di Andrea Marcesini. Il produttore di Luni insieme al figlio Francesco ha presentato l’idea alla dirigenza della casa di cura toscana sempre attenta ai percorsi di graduale inserimento sociale dei propri ospiti. E così con molta pazienza, affrontando anche le difficoltà legate all’emergenza sanitaria e alla presenza all’interno della prorpietà di cinghiali, hanno impiantato le prime barbatelle che hanno portato alla vendemmia dell’autunno 2023. Dalla prima raccolta di uva sono state prodotte circa mille bottiglie di Vermentino chiamato “Prezioso“ in onore dei Fratelli che sono in cura nella struttura psichiatrica immersa nel verde. Un esperimento perfettamente riuscito che avrà un seguito. Infatti è previsto l’allargamento degli spazi con l’utilizzo totale di 8 mila metri che raddoppieranno la produzione portandola a oltre 2 mila bottiglie di bianco.
E’ già stata fissata anche la data di avvio del progetto. Il 17 gennaio verrà ufficialmente impiantata la prima barbatella del nuovo percorso alla presenza delle autorità religiose di Pisa, sede della Fondazione, e amministratori. Intanto in questi giorni è partita la seconda vendemmia alla quale oltre agli ospiti e i produttori Andrea e Francesco Marcesini ha partecipato anche Franco Falorni presidente della Fondazione Cardinal Maffi. Un lavoro faticoso ma condiviso come nella filosofia del percorso degli ospiti che oltre all’aspetto sanitario vengono gradualmente inseriti in spazi di vita autonoma come dimostra la costruzione di mini appartamenti nei quali si conduce una vita autonoma sempre comunque a contatto con gli educatori e assistenti della struttura.
Massimo Merluzzi