
Il panettone resta il dolce per eccellenza nel periodo di Natale
La Spezia, 22 dicembre 2015 - GIUSTO in tempo per finire sulle tavole imbandite del pranzo di Natale, per deliziare il palato al termine della (per chi può permettersela) maratona gastronomica. Uno stock di una quarantina di panettoni e i pandori sequestrati dai carabinieri del Nas alla pasticceria Fiorini di piazza Verdi alla Spezia è uscita ieri dal freezer giudiziario. I magistrati del Tribunale del riesame - presidente Alessandro Ranaldi, giudici Ettore Di Roberto e Giacomo Nappi - hanno disposto il loro dissequestro, accogliendo l’istanza degli avvocati Massimiliano Leccese e Fabrizio Ricciardi che hanno contestato, con successo, gli assunti dei carabinieri del nucleo antisofisticazioni. I militari avevano proceduto al sequestro ipotizzando il reato di tentata frode in commercio là dove la vendita dei panettoni in questione, in relazione alla loro collocazione all’interno di confezioni regalo riconducibili alla pasticceria Fiorini, poteva indurre il consumatore poco accorto a ritenere che i dolci prelibati fossero il frutto di una produzione artigianale, interna, anzichè industriale, come realmente è: i prodotti in questione escono, infatti, dai forni della Bonfanti Srl e arrivano alla pasticceria Fiorini per far fronte al picco di domanda natalizia, rappresentando una minima parte dei prodotti di pasticceria venduti, la cui (quasi) interezza è frutto della produzione dell’azienda, con procedimenti artigianali. Niente di lesivo per la salute. Ma, nelle prospettazioni accusatorie, un depistaggio fraudolento.
LE ARGOMENTAZIONI a discapito prospettate dal referente della pasticceria David Meucci ai carabinieri, lì per lì, non erano state ritenute sufficienti a scongiurare il sequestro, ma a distanza, al vaglio del tribunale di garanzia, hanno fatto centro. Perchè non può esserci tentativo di frode? «Semplicemente perchè il prodotto, finisce nella confezione-regalo all’interno di un involucro di cellophane sul quale è apposta l’etichetta con l’indicazione del (diverso) produttore». hanno spiegato gli avvocati Ricciadi e Leccese convincendo i giudizi. Non solo: il titolare della pasticceria spezzina evidenzia che «Panettoni e pandori in questione non erano esposti in vetrina ma sono sistemati sul banco e i clienti che avessero voluto acquistarli sarebbero stati edotti dalla provenienza esterna, comunque garantita da noi: abbiamo scelto la Bonfanti Srl proprio per i suoi procedimenti produttivi che, benchè industriali, si ispirano alla produzione artigianale». Da rilevare che il Tribunale del riesame si è pronunciato sul ’fumus’ del reato. Spetta ora alla procura decidere se insistere o meno sulla prospettazione accusatoria. Intanto panettoti e pandori sequestrati tornano sul mercato affiancandosi alla produzione tipicamente artigianale della pasticceria Fiorini.