Il ricordo di Tomaino: "Spiritoso e sagace. Amava davvero Spezia"

L'artista Francesco Vaccarone non potrà onorare la promessa di festeggiare i cento anni con l'amico Giuliano Tomaino. Un ricordo commosso di un legame profondo nel mondo della cultura spezzina.

C’era ancora una promessa da rispettare, fatta qualche tempo fa. Un impegno tra vecchi amici quasi per esorcizzare il dolore e allontanare qualunque pensiero negativo. Quella bottiglia però resterà sulla mensola della locanda Inferno dove Francesco Vaccarone e Giuliano Tomaino avrebbero dovuto incontrarsi. "Avevamo detto – ricorda commosso Giuliano Tomaino – che al raggiungimento dei cento anni avremmo fatto festa all’Inferno stappando una bella bottiglia di vino. E invece mi è arrivato questo dolore fortissimo, anche se sapevo che Francesco non stava bene". Un rapporto nato tra due ragazzi poi diventati nomi importanti nel mondo della cultura spezzina, senza dubbio tra quelli che hanno ottenuto una maggior visibilità oltre i confini. "Ci conosciamo da sempre – prosegue – fin dai tempi del Sindacato Artisti che ci ha portato in giro per l’Italia. E poi tante mostre insieme l’ultima delle quali alla Biennale di Venezia alla quale era presente anche Pietro Bellani. Sembravamo tre giovani alla prima vacanza e ci siamo proprio divertiti come dei ragazzi". Che ricordo conserverà di Francesco artista e uomo? "Era spiritoso – prosegue Tomaino – dal carattere non semplice ma sagace. Mi piaceva la sua leggerezza con la quale spesso affrontava le cose dicendo che non esistono cose difficili e comunque per tutto trovava una soluzione. Era spezzino amante della città ma a differenza di altri amici spesso critici nei confronti della città ne sapeva vedere ancora la meraviglia. Perchè lui amava Spezia. Come artista posso solo dire che era bravo ma come accade a tutti noi che facciamo questa professione sarà il tempo a giudicarci e dirà davvero quello che siamo stati e cosa abbiamo lasciato. Però adesso lo penso seduto a tavola al ristorante La Posta con Claudio che arriva all’improvviso con un blocco di fogli e ci fa disegnare".

Massimo Merluzzi