"Da sempre – afferma Mario Sommariva, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar ligure orientale – i porti non collaborano, si combattono e perdono il vero confronto, che è quello con i porti del Nord Europa. Oggi in una situazione di allerta, La Spezia, forte dell’esperienza di successo di reale coordinamento e integrazione con Carrara, lancia un’offerta di collaborazione concreta in prima battuta a Genova e Savona, per presentarsi sul mercato come un sistema coordinato che abbia nella logistica, nelle ferrovie e nell’offerta di servizi anche supplettivi alle difficoltà altrui, la sua chiave vincente". Esplicitata dal presidente Sommariva la tesi che "l’unione fa la forza" risuona in quasi tutti gli interventi che si susseguono al convegno ’Sotto il segno del porto’, organizzato ieri mattina dalla stessa Authority nell’auditorium di via del Molo. La sensazione è quella di essere ad un tornante, a un momento di svolta vera e come sottolinea la segretaria generale Federica Monatresi la scelta è quella tra "lasciarsi sconvolgere dal cambiamento o affrontarlo e governarlo. Una risposta di sistema oggi non è più uno slogan, bensì una necessità cogente per spendere razionalmente le risorse e per porre le grandi opere e in primis i porti al servizio della domanda che nasce dal sistema economico del Paese uscendo anche da schemi mentali e culturali obsoleti. Nel caso della Liguria coordinando e non contrapponendo lo sforzo della Spezia e Carrara con quello di Genova e Savona che nei prossimi anni si troveranno ad affrontare l’impatto operativo dei cantieri per la realizzazione delle grandi opere". Il convegno ha dato voce a quella che – come sottolineato da Salvatore Avena, in rappresentanza della Community portuale de – è stata un grande difetto della programmazione italiana delle nuove infrastrutture e che oggi è diventato un’emergenza: coordinare, al di fuori di campanilismi e provincialismo, le grandi scelte infrastrutturali con l’effettiva domanda dell’apparato produttivo e industriale del Paese?
"È il momento – ha confermato Paolo Pessina, presidente di Assagenti – di superare le contrapposizioni e lanciare una grande operazione di marketing territoriale specie presso l’industria, italiana e no, l’immagine reale di un sistema portuale dell’arco tirrenico (oggi movimenta poco meno del 60% dei container del sistema paese) in grado di rispondere anche con una logistica coordinata ed efficiente alla domanda di servizi".
Un progetto che inevitabilmente deve transitare attraverso un bagno di realismo e di concretezza, invocato dal presidente di Assarmatori, Stefano Messina, che ha rimarcato l’importanza delle Comunità portuali anche nel rapporto con le grandi compagnie internazionali di trasporto marittimo; quindi da Matthieu Gasselin, Ceo di Contship Italia Group, che ha "Confermato lo sblocco del piano di investimenti del Gruppo sul porto della Spezia, in un mercato che deve pianificare a vent’anni i suoi investimenti e che ovviamente soffre la situazione di incertezza attuale".
A quasi trent’anni dal boom proprio della Contship guidata da Angelo Ravano, La Spezia – e lo ha sottolineato con forza il presidente degli Spedizionieri Alessandro Laghezza – torna a crescere e lo fa non casualmente in un momento complesso in cui si richiede grande flessibilità e affidabilità, ció anche nella prospettiva di fare davvero parte integrante di un sistema di offerta logistica che comprenda tutto il Mar Ligure e Carrara, protagonista per parte sua – come rivelato da Michele Giromini - di una crescita record dei traffici inframediterranei".
Senza trascurare, oltre a quella dei volumi e della competitività, l’altra sfida fondamentale, quella della sostenibilità ambientale. "Ridurre al minimo le emissioni inquinanti - sottolinea Mauro Solinas - è diventata una priorità in tutti i processi economici, anche in quelli legati al porto".
Vimal Carlo Gabbiani