Il Porto sfida i mercati: "Sarà un rilancio 5.0". Innovazione e sinergie per uscire dalla crisi

Il convegno suggella l’unità per una nuova stagione di crescita "Tra Livorno e Genova non faremo la fine del vaso di coccio". Digitalizzazione e valorizzazione del retroporto le carte da giocare.

Il Porto sfida i mercati: "Sarà un rilancio 5.0". Innovazione e sinergie  per uscire dalla crisi
Il Porto sfida i mercati: "Sarà un rilancio 5.0". Innovazione e sinergie per uscire dalla crisi

Non cadere nella morsa di Genova e Livorno, ma rilanciare le ambizioni di hub strategico per il sistema Paese attraverso le scommesse della digitalizzazione e della sinergia. Il porto della Spezia lancia la sua sfida: ieri, al convegno “Sotto il segno del porto“ organizzato dall’Autorità di sistema portuale del mar Ligure orientale, sono state gettate le basi per un nuovo rinascimento dello scalo, con l’obiettivo di uscire dalle secche della crisi attuale. L’obiettivo è tutto nelle parole usate dal presidente dell’Ap, mario Sommariva, secondo cui "non abbiamo nessuna intenzione di recitare la parte del vaso di coccio fra due vasi di ferro (Genova e Livorno; ndr). Nonostante sia un momento difficile, il porto si rimbocca le maniche e va avanti con nuove idee e nuovi progetti. La Spezia ha una funzione economica non sostituibile. Abbiamo commissionato uno studio sull’impatto dei nostri porti: parliamo su Spezia di 1,8 miliardi di provenienza diretta, 1,3 miliardi dall’indiretto e 1,5 dall’indotto. Marina di Carrara arriva a 1 miliardo, l’intero sistema cuba a 6 miliardi". Come rilanciare il porto lo ha spiegato il segretario generale dell’ente portuale, Federica Montaresi: "Il rilancio transita attraverso quello che potrebbe essere chiamato il progetto “La Spezia 5.0”: un rilancio in grande stile della formula logistica vincente che da sempre ha caratterizzato La Spezia, di coordinamento fra porto, ferrovia, retroporto, insieme a digitalizzazione avanzata al punto da essere diventata un brevetto oggi unico caso in Italia, semplificazione doganale, approccio innovativo ai servizi, tra cui la recente implementazione di un servizio shuttle camionistico fra porto e retroporto. Ognuno anche nel suo piccolo, sa che dovrà fare la sua parte". Un convegno, quello di ieri, che ha visto i player portuali a confronto in due tavole rotonde. Nella prima, il ceo di Contship Italia, Matthieu Gasselin ha sootolineato che "non ci spaventano nè la competitività nè i nuovi porti aperti. Abbiamo progetti su diversi terminal, e quello di Spezia è tra i più i mportanti: puntiamo su automazione e innovazione tecnologica per far fronte alle nuove sfide del mercato, e non abbiamo paura di Genova e altri porti". E poco male se la Zona logistica semplificata, ambita dal territorio, è ancora lontana: le carte da giocare per il porto sono molte, come sottolineato dal segretario Montaresi nella tavola rotonda che ha puntato i fari sulle potenzialità del retroporto di Santo Stefano Magra. "Abbiamo un asso nella manica: è quello della coesione, un valore aggiunto e caratterizzante della mnostra comunità portuale".

mat.mar.