
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti staccherà un assegno da 5 milioni e 512 mila euro intestato a Gnl Italia. Lo ha deciso nell’ambito delle scelte sull’assegnazione dei fondi del Fondo complementare al Pnrr per la diffusione del Gnl nel settore marittimo. Un assist funzionale all’attuazione del progetto "Truck loading" per la nuova configurazione dello stabilimento di Panigaglia che – oltre a fungere da unico rigassificatore on shore del gas liquefatto che arriva via nave per l’immissione nella rete nazionale – diventerà polo di rifornimento delle autobotti per l’autotrazione. Questa funzione, nei progetti coltivati dalla società controllata da Snam, è connessa all’approntamento di un servizio-navetta nella rada interna, con trampolino di lancio e approdo in porto dei ro-ro con i mezzi pesanti per la destinazione finale degli stessi: i distributori delle autostrade.
Mentre non è ancora sciolto il nodo relativo al sito-sponda all’interno dello scalo, irrompe sulla scena la notizia dell’intervento ministeriale. Lo stesso è inquadrato nell’attuazione delle politiche europee della transizione ecologica che mira al potenziamento del gnl che, pur sempre fonte fossile, è meno inquinante del carbone. Erano 220 i milioni di euro a disposizione del Mit per dare corso alle assegnazioni a favore dei progetti meritevoli. Dopo il vaglio delle domande arrivate a Roma, solo la metà delle risorse fruibili è stata impegnata. E’ quanto emerge dal decreto dirigenziale del 30 dicembre 2022 con cui il dicastero ha stilato la graduatoria dei progetti ammessi agli incentivi per impianti di liquefazione gas, punti di rifornimento di Gnl e Bio-Gnl nei porti e acquisto di navi per bunkeraggio.
Il decreto assegna 15.218.800 euro a un progetto di Snam4 Mobility, la quale ha invece comunicato il 9 novembre la rinuncia al progetto per un impianto di liquefazione gas a Paternò (Catania). C’è poi il riferimento mirato a Gnl Italia: 5.512.200 di euro a disposizione. Nell’ambito dell’assegnazione su scala nazionale, sono stati ammessi anche due progetti di Edison, uno da 65.200.000 euro e uno da 46.200.000 euro, ma Foro Buonaparte ne realizzerà soltanto uno. Nella graduatoria figurano inoltre i progetti di Gnl Med (21.597.000 euro), Ivi Petrolifera (720.177 eur), Ham Italia (660.210 euro), Comet (355.954 euro), Rimorchiatori Riuniti Panfido & C. (11.130.000 euro) e dell’Ati tra G&H Shipping, Officine Meccaniche Navali e Fonderie San Giorgio (18.000.000 euro). La mappa è tracciata dal report dell’Ansa. Intanto tutto tace sul fronte dell’Autorità di sistema portuale dove è ancora pendente l’istanza di Gnl Italia per rilevare, in concessione demaniale, una fetta della Calata Malaspina, attualmente fruita dai rimorchiatori (la cui futura destinazione sarà un ritorno al passato: al molo Italia). Gnl Italia ha messo agli atti che per la globalità dell’intervento (adeguamento del pontile e nuovi impianti a Panigaglia, acquisto del ro-ro elettrico e infrastrutturazione portuale) prevede una spesa di 30 milioni.
Nello stesso procedimento sono confluite le osservazioni della società Canarbino che ambisce allo svolgimento del servizio-navetta e indica nella testata del molo Garibaldi e nel Terminal del Golfo i siti fruibili sulla base di accordi commerciali. Contrarie a tutte le soluzioni logistiche sono le opposizioni consiliari. La maggioranza ostacola con maggior disappunto la soluzione-Malaspina per la maggiore interferenza col centro. Fonte di ansia diffusa è una prospettiva da regolamentare: i ro-ro con 4 autobotti a viaggio (28 al giorno) attraverserebbero comunque la rada interna.
Corrado Ricci