REDAZIONE LA SPEZIA

"Il Lulworth torni alle Grazie L’ex caserma per la logistica"

Il recupero dello yacht da parte della Finanza innesca un sogno

Il rimpatrio in Italia dalla Tunisia del Lulworth, lo storico yacth d’epoca a vela del 1920 che per anni aveva fatto bella mostra alle Grazie, innesca nel borgo sogni e ragionamenti. Ciò nella misura in cui il merito del recupero del prestigioso scafo - lungo 46 metri, capace di spiegare 1300 metri quadrati di vela - è della Guardia di Finanza che nel 2017 lo aveva sequestrato a Biserta nell’ambito dell’offensiva investigativa contro il faccendiere romano Gabriele De Bono stroncandone le frodi fiscali a base di fatture false funzionali all’evasione milionaria. Ci sono voluti anni per portare a compimento la rogatoria che prevedeva la custodia del bene (per non farlo deteriorare) nella prospettiva della confisca (concretizzabili all’esito del processo). Obiettivo del Comando generale della Finanza: usare in futuro la barca come "palestra" per la formazione degli operatori dei reparti nautici. "Una buona notizia, dopo che se ne erano perse le tracce..." dice Fabio Carassale che nel 2006 (assessore della giunta di Salvatore Calcagnini) si adoperò per favorire la permanenza alle Grazie del Lulworth, quando il bene era di proprietà dell’armatore olandese Johan Van Den Bruele che lo aveva salvato dall’oblìo facendolo restaurare dal cantiere Darsena di Viareggio per poi renderlo l’elemento chiave dei raduni di vele storiche alle Grazie.

"Sarebbe ottimo se la squadra velica della Fiamme gialle chiamata a prendersi cura del Lulworth scegliesse come base la storica caserma della Guardia di Finanza, che ha cessato la funzione operativa da alcuni anni ed è usata come foresteria, visto che l’ormeggio dello storico yacht era proprio in fronte alla caserma. Il tutto darebbe nuovo vigore alla dichiarazione “Comune delle vele latine e delle barche d’epoca” deliberata circa 15 anni fa...". Un’intitolazione impressa nella cartellonista a sigillo della storia e del presente scandito dalle presenza delle prestigiose barche d’epoca all’ormeggio nel porto antico e dei restauri delle signore del mare al Cantiere Valdettaro.

C.R.