Il grido d’allarme delle associazioni: "Così diventa sempre più difficile"

Bilanci sorretti dalla generosità della gente, ma pesano i costi di manutenzione, benzina e formazione "Le tariffe attuali ci fanno guardare al futuro con preoccupazione. Perchè non pagare anche lo stand by?".

Annaspano in bilanci asfittici le piccole organizzazioni di volontariato che in provincia assicurano quotidianamente tanti interventi di soccorso sanitario. Sono le a volte davvero minute sedi della Croce rossa e della Pubblica assistenza della Val di Vara, della Val di Magra e della Riviera, quelle con una manciata di dipendenti e poche decine di volontari ciascuna, a soffrire di più. La difficoltà è generale ma se in città il volume di interventi consente di ammortizzare i costi, nei paesi la situazione si fa davvero complicata. "Alla Spezia la Croce Rossa esegue dai 20 ai 30 soccorsi al giorno - sottolinea il presidente della Cri di Follo Valter Cresci - ma qui da noi la media è tra i 2 e i 3 interventi ogni 24 ore. In Liguria per l’assistenza sanitaria svolta in convenzione con la Asl percepiamo 43 euro per ogni viaggio effettuato ma nulla per lo stand by, ovvero per il tempo in cui l’equipaggio rimane fermo in attesa di una chiamata". Numeri da cui è facilmente intuibile quanto sia arduo il compito di chi deve far quadrare i bilanci. "Basterebbe fare come in Lombardia o anche nella vicina Toscana - continua Cresci - dove lo stand by viene pagato. Non si tratta certo di guadagnare o di lucrare ma di avere le risorse necessarie per erogare un servizio". In realtà di questo tipo i dipendenti sono pochissimi - a Follo tre - e grande parte dello sforzo è sorretto dall’impegno di volontari che sacrificano mezze giornate o intere notti sopra un’ambulanza pronti ad andare dove ci sia più bisogno. Ma il volontariato in ambito di emergenza sanitaria non è per tutti, e oltre a delle doti particolari richiede una formazione costante per cui serve denaro.

Altro elemento di preoccupazione per i bilanci sono poi le spese relative alle ambulanze e al carburante per farle correre. "In provincia spesso le strade hanno natura lunare e per via di tutti quei crateri – dichiara la Presidente della Croce Bianca di Monterosso, Roberta Busco – i mezzi si usurano velocemente. Abbiamo chiuso il 2023 con una spesa di 15mila euro per la manutenzione del parco auto e una di 22mila euro per il gasolio. Questo a fronte di oltre 1200 viaggi effettuati". In aiuto dei borghi e dei paesi arriva spesso le sede del comune capoluogo, "quando possiamo aiutiamo sempre" dice il presidente della Pubblica assistenza della Spezia Tiziano Battaglini anche se "le attuali tariffe - ricorda il presidente della Croce Rossa della Spezia Luigi De Angelis - ci fanno guardare al futuro con preoccupazione".

Vimal Carlo Gabbiani