CINQUE TERRE (La Spezia)
Belle. Bellissime. E troppo popolari. La stagione della calca alle Cinque Terre si apre ufficialmente oggi. Stop alle solitarie passeggiate a ridosso del minuscolo cimitero di Manarola, dove troneggiano, fronte a mare, i versi del Cardarelli. Niente più gatti a strusciarsi famelici ai polpacci. Basta con le ore sonnolente degli interminabili pomeriggi marzolini, la sola ricchezza della quale ancora dispongano i vecchi pescatori: sparuti come le dita di una mano e ormai abituati a prendere il largo più per diletto che per necessità. Il dado è tratto, anche quest’anno. E dalla Pasqua in poi, in queste cinque zolle di Liguria strette tra le onde e i boschi dell’Alta Via, l’odore inconfondibile dei limoni sarà inevitabilmente risucchiato nel gorgo monocorde del fritto misto. I suoni da oggi sono quelli del vociare indistinto di americani e coreani. I colori, quelli vacanzieri di cappellini parasole e souvenir di orientale fattura.
Questi sono i giorni degli affari d’oro per i privilegiati che dispongono di due camere con bagno affacciate sul carrugio. Per capirlo basta dare un’occhiata ai prezzi che occhieggiano sulle principali piattaforme di prenotazione online: per una notte passata tra le lenzuola di un bed and breakfast di Manarola o Monterosso, una coppia spende in media sui 300 euro, con punte che, per l’affitto di case vacanza più strutturate, sforaro addirittura i mille. D’altronde, si sa, la dura e favolosa legge del mercato è questa. E le cinque perle della riviera spezzina continuano a spezzare cuori nell’immaginazione di tanti, europei e statunitensi in primis. L’effetto rincari del nuovo piano tariffario in vigore per i viaggiatori che si spostano con il treno non sembra aver minimamente scalfito il mito della Pasqua rivierasca. Eppure alle Cinque Terre in tanti temono pesanti conseguenze dall’entrata in vigore delle maggiorazioni sull’Express: questo è infatti il week end in cui faranno capolino per la prima volta i ticket da 8 a 10 euro a tratta contro i quali nei mesi scorsi gli operatori economici della provincia spezzina hanno lanciato i loro strali, preannunciando catastrofiche conseguenze di ritorno. Gli effetti di questa campagna si vedranno soprattutto nella giornata di oggi: il neonato Comitato Cinque Terre – che raccoglie associazioni e consorzi da mesi in lotta contro i rincari – ha annunciato infatti una serie di iniziative di mobilitazione per portare all’attenzione dei turisti il "fermo rifiuto di politiche che minacciano di trasformare questo inestimabile patrimonio dell’uman ità in un lusso per pochi". E così, insieme a un cartoccio di gamberi e calamari, gli ignari vacanzieri assisteranno a un flash mob con tanto di gazebi per la distribuzione di volantini e questionari.