
La 54enne aggredita nella villa dove lavorava. Lui aveva il divieto di avvicinarsi. Erano separati da tempo e lei lo aveva già denunciato per maltrattamenti.
di Massimo MerluzziLA SPEZIALa tragedia si è compiuta nell’elegante villa di collina dove la vittima lavorava da diverso tempo come collaboratrice domestica. Stava cercando di recuperare serenità dopo le vicissitudini con l’ex marito, che l’avevano costretta a denunciarlo più volte per maltrattamento. Pochi mesi fa era scattato il diveto di avvicinamento, con tanto di braccialetto elettronico, che ieri non ha funzionato. Tiziana Vinci, 54 anni, è morta per mano dell’uomo con il quale ha condiviso un lungo percorso di vita, oltre alla gioia di sei figli ormai grandi e distrutti in un abbraccio di fronte al cancello dell’abitazione di via Genova.
L’omicida, Umberto Efeso, 57 anni, autotrasportatore, dopo l’assassinio si è rimesso alla guida della sua auto girovagando per la città prima di consegnarsi ai carabinieri della stazione di Ceperana, il paese poco distante da Spezia dove risiedeva. Ieri mattina poco prima delle 11 l’uomo è salito in via Genova cercando Tiziana, che prestava servizio come collaboratrice domestica della famiglia dell’imprenditore Alessandro Laghezza, in casa insieme alla moglie. Dalle prime testimonianze raccolte dai militari nel nucleo radiomobile della compagnia di Spezia, l’uomo avrebbe prima suonato al citofono esterno della villa, senza esito. Poi però la donna se lo è ritrovato ugualmente di fronte.
Non è escluso che possa aver usato una copia delle chiavi, magari sottratte all’ex moglie in precedenza. Anche su questo aspetto saranno gli inquirenti a fornire un quadro dettagliato dopo l’interrogatorio. L’ex marito, armato di coltello, l’ha colpita con almeno tre fendenti ai fianchi. La donna è andata in arresto cardiaco e si è spenta nonostante l’impegno dei medici del 118, allertati dalla proprietaria di casa che ha assistito alla tragedia. La coppia ha avuto un passato burrascoso e infatti la moglie aveva denunciato ai carabinieri i maltrattamenti del marito. Il Tribunale della Spezia gli aveva imposto il divieto di avvicinamento con l’applicazione del braccialetto elettronico. Ma il dispositivo non ha funzionato: da verificare se l’uomo lo abbia volutamente manomesso oppure se, come accaduto in altri casi, mancasse completamente il segnale. Questo è un punto cruciale della vicenda, che dovrebbe essere chiarito oggi dagli investigatori.
Efeso avrebbe sferrato almeno tre fedenti ai fianchi della donna, per poi scappare. I carabinieri hanno organizzato un servizio di intervento dividendosi tra il sopralluogo alla villa e l’inseguimento all’uomo, sparito nel nulla. Ma mentre il sostituto procuratore di turno Claudia Merlino e il medico legale Susanna Gamba stavano ascoltando i presenti nella villa e analizzando la scena del crimine, Efeso si è presentato alla stazione dei carabinieri di Ceparana poco distante da Follo dove gli ex coniugi risiedevano. La vittima di questa triste storia era ospite di uno dei figli.
L’uxoricida è stato trasferito in caserma a Spezia dove è stato interrogato dal sostituto Claudia Merlino, prima di essere condotto al carcere di Villa Andreino. Una tragedia che ha distrutto i sei figli che, in rapida successione avvisandosi reciprocamente, hanno raggiunto la villetta implorando di poter vedere la loro mamma. Scene di disperazione per una tragedia quasi annunciata. Una ragazza è stata colta da malore e per lei si è reso necessario il ricovero al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea.