
Il Bar Yolo del Mirabello resta sotto sequestro
Resta sotto sequestro il Bar Yolo, uno dei locali più frequentati del porto Mirabello nella piazza principale, il cui titolare è il noto tributarista Lorenzo Brunetto.
Il collegio del tribunale della Spezia presieduto da Marta Perazzo con giudici a latere Giulia Marozzi (estensore) e Stefania Letizia, ha respinto il ricorso presentato da Brunetto attraverso l’avvocato di fiducia Gabriele Costantini, al provvedimento eseguito lo scorso 2 novembre dai militari della Capitaneria di porto della Spezia, su richiesta del pubblico ministero Elisa Loris, firmato dal giudice delle indagini preliminari Diana Brusacà. In particolare il gip, con decreto del 28 ottobre 2023, aveva disposto il sequestro preventivo del locale Yolo e dell’area esterna adiacente di circa 100 metri quadrati occupata con tavolini e sedie.
Il sequestro era scattato perché il locale sarebbe privo dell’autorizzazione ad esercitare attività su area demaniale, in base all’articolo 45 bis del codice della navigazione. Nonostante la scadenza al 31 luglio 2023 dell’autorizzazione e la manifestazione da parte di ITN spa, concessionario dell’area, di non concedere ulteriori affidamenti per la gestione dell’attività svolta nell’area demaniale, veniva accertato il perdurante svolgimento dell’attività commerciale nelle aree in questione. I militari della Capitaneria di porto avevano apposto sulla porta del bar il cartello del sequestro e delimitato tutti i tavoli all’aperto con il nastro bianco e rosso.
Nel ricorso Brunetto, in qualità di legale rappresentante della Dolcevita Boat srl, ha giustificato la non necessità dell’autorizzazione di cui all’articolo 45 bis del codice della navigazione, richiamando un parere redatto dallo studio legale Zunarelli, nel quale si sostiene che tale mancanza di necessità deriverebbe dalla natura dell’attività svolta da Dolcevita Boat srl, che non sarebbe ricompresa tra le attività primarie e secondarie oggetto della concessione demaniale, bensì sarebbe inerente un atto di deposizione del concessionario nei confronti di terzi, non strettamente funzionale all’esistenza stessa dell’approdo turistico, siccome estraneo al servizio di assistenza alla navigazione di diporto in senso stretto.
Il collegio del tribunale della Spezia ha ritenuto il ricorso non fondato. "Per quanto attiene l’area demaniale esterna di circa 100 metri quadrati - si legge nel dispositivo – l’assenza di ogni titolo autorizzativo o concessionario risulta pacificamente dalla ricostruzione della Capitaneria di porto, rispetto alla quale la difesa non ha mosso alcuna doglianza. Più complessa la ricostruzione in relazione ai locali dove si svolge l’attività del Bar Yolo, ma non risultano accoglibili le doglianze della difesa in relazione alla non applicabilità della disciplina di cui all’articolo 45 bis del codice della navigazione e della conseguente non necessità di alcuna autorizzazione da parte dell’autorità concedente".
Massimo Benedetti