Ieri il passaggio di consegne . L’ammiraglio Flavio Biaggi al Comando Marittimo Nord

Ha raccolto il testimone da Pierpaolo Ribuffo, chiamato a Roma per la redazione del piano del mare. Irrituale ’mea culpa’ del futuro membro dell’organo di supporto al Cipom: "Ecco cosa non sono riuscito a fare".

Ieri il passaggio di consegne . L’ammiraglio Flavio Biaggi  al Comando Marittimo Nord

Ieri il passaggio di consegne . L’ammiraglio Flavio Biaggi al Comando Marittimo Nord

"Mi hanno sempre fatto sorridere gli ufficiali che nel momento del congedo indugiano sui risultati raggiunti. Io parlerò di ciò che non sono stato capace di fare e l’elenco potrebbe essere lungo". Non sono state certo le solite parole di rito quelle pronunciate ieri mattina dell’ammiraglio Pierpaolo Ribuffo durante la cerimonia di avvicendamento del comando marittimo interregionale nord. "Non sono stato in grado di contrastare il degrado delle nostre infrastrutture che versano in uno stato che a volte costringe la nostra gente ad operare in condizioni non facili. Non sono riuscito a favorire l’assunzione di nuovo personale civile, fondamentale per mettere in campo le nostre capacità strategiche. Non sono, poi, stato in grado di avviare il progetto di rilancio dell’arsenale". Non un mea culpa improvvisato ma sicuramente delle affermazioni meditate che restituiscono, in qualche modo, anche le difficoltà incontrate dall’ammiraglio dal suo insediamento nell’ottobre 2021 ad oggi. "Non fraintendetemi, è stata un’esperienza bellissima, e anche i momenti di aspro confronto che possono esserci stati, hanno tutti preso forma da uno sforzo teso a migliorare una situazione non facile".

Sempre elegante e preciso ma un po’ schivo, Ribuffo, nel momento del congedo da Spezia, è stato capace di rompere la retorica dei discorsi da protocollo. Per lui ora un importante incarico a Roma, dove è stato chiamato a far parte della struttura governativa di missione per le politiche del mare. Al suo posto, come nuovo comandante Marittimo Nord, si è insediato il parigrado Flavio Biaggi. "È una nuova sfida che raccolgo con entusiasmo. La Spezia è una città – ha dichiarato l’ammiraglio di divisione – importante per tutta la Marina e per la formazione di ogni ufficiale. Per me è quasi un ritorno a casa perché qui ho mosso i miei primi passi come pilota di elicottero su nave Maestrale prima e successivamente come capitano di fregata al comando di nave Grecale". Classe 1966, milanese, come per il suo predecessore negli ambienti di Marina qualcuno mormora per lui di un carattere un po’ spigoloso ma costruttivo. "Mi complimento con il mio predecessore per il suo nuovo incarico: ad maiora Pierpaolo. Alla Spezia la Marina vuole investire, cercherò di portare avanti il tuo lavoro per il rilancio della base. Fondamentale sarà la capacità di costruire un dialogo costruttivo con le istituzioni del territorio". Un passaggio di consegne avvenuto all’interno di un capannone dell’arsenale per la pioggia e presieduto, davanti ai militari schierati e alle autorità, dal sottocapo di stato maggiore della Marina. "Questo territorio - ha dichiarato l’ammiraglio di squadra Giuseppe Berrutti Bergotto - ha un legame ultrasecolare con la Marina. Attraverso il progetto Basi Blu e il rilancio dell’arsenale sapremo fortificarlo".

Vimal Carlo Gabbiani