I tagli scontentano tutti. Scuola, approvato il piano. Lerici conserva l’autonomia

Confermato l’accorpamento tra gli istituti di Castelnuovo Magra e di Luni. L’Isa di Vezzano unito a quello di Santo Stefano, Riccò finisce con la Chiappa.

La dibattuta questione sugli accorpamenti scolastici termina con un voto approvato nella sala della Provincia dalla maggioranza, mentre la minoranza abbandona l’aula. E non sono mancati interventi taglienti che hanno animato i presenti al punto da dover richiedere un appello al silenzio. Tra il pubblico c’erano sindacalisti e personale della scuola che ha partecipato al presidio sotto il Palazzo di via Veneto per poi salire nel salone nel quale si è tenuta l’assemblea. La Spezia, sottolinea la minoranza, sarebbe la prima ad approvare i tre tagli imposti, mentre nelle altre province, compresa Genova, non sono ancora stati approvati. Gli accorpamenti, la cui modifica è stata presentata direttamente in sede consiliare con un emendamento, prevedono quanto segue: salta l’asse tra mare ed entroterra, tra Riccó del Golfo e Lerici, con il comune del levante del Golfo della Spezia che mantiene la propria autonomia. L’Isa19 con le scuole di Riccó del Golfo, Beverino e Pignone viene unito all’Isa1 che comprende le scuole della parte ovest della città (Fossitermi, Chiappa, Foce e gli istituti Alfieri-Piaget). Le scuole di Vezzano Ligure, per le quali si era pensato a un accorpamento con le scuole del popoloso quartiere del Favaro, saranno invece messe con gli istituti del Comune di Santo Stefano: un "male minore" secondo il sindaco di Vezzano Ligure Massimo Bertoni che, pur con contrarietà, riconosce una maggiore omogeneità territoriale con il comune della Val di Magra confinante.

Rimane invece invariato l’accorpamento in Val di Magra, tra l’Isa16 di Luni e l’Isa17 di Castelnuovo. In merito si è espresso il sindaco di Luni Alessandro Silvestri che ha affermato: "L’ ulteriore ’aggiustamento’ effettuato questa mattina a favore di Lerici, Ricco del Golfo, e Beverino, evidenzia, senza bisogno di alcun commento, che presso la provincia hanno avuto cittadinanza soltanto le istanze provenienti dai comuni amici. Lascio ai cittadini, ed anche agli elettori del centrodestra residenti nei nostri comuni, il compito di trarre le dovute conseguenze. Una gestione della pratica che non esito a definire scandalosa". L’aggiornamento del piano di dimensionamento scolastico provinciale ha scosso il dibattito, il fulcro riguarda le riduzioni dei soli ruoli dirigenziali formulati a livello regionale a seguito dei tagli nazionali, ma secondo i sindacati si tratta di "un altro passo verso l’impoverimento della scuola". Questo cambiamento, secondo i presenti al presidio andrà a influire sul lavoro del corpo docenti e del personale Ata. Infine, come si è potuto intuire, ha creato contrasti sui territori, i sindaci sono stati chiamati ad esprimersi ma, secondo la minoranza, è mancato il dialogo con il mondo della scuola.

Ginevra Masciullo