
I progetti finiti nelle secche del ministero
LA SPEZIA
Due progetti che potrebbero cambiare il destino della ricettività studendesca in citta, arenati nelle secche della burocrazia. Da oltre un anno Promostudi e la Fondazione Carispezia attendono di sapere l’esito del bando del Miur finalizzato all’erogazione di finanziamenti per la realizzazione di studentati. Del bando, scaduto nel settembre del 2022, non si sa nulla: non una traccia sul sito internet del ministero dell’Istruzione e del Merito per annunciare esiti o ritardi nella pubblicazione dei risultati. Neppure i due enti direttamente coinvolti sanno nulla. Progetti da cui dipende molto, se non tutto, del piano di sviluppo che enti e istituzioni hanno avviato da anni per dotare la città di un vero polo univesitazioni, servizi compresi. Promostudi ha presentato al Miur, per il tramite dell’agenzia regionale Aliseo, un progetto per la realizzazione oltre cinquanta residenze per studenti nel campus dell’ex ospedale militare Falcomatà. Un’operazione da 2,5 milioni di euro arenata nelle secche della burocrazia romana. Stessa sorte anche per l’altro grande progetto, presentato dalla Fondazione Carispezia per la ristrutturazione e riqualificazione dello storico Palazzo del Ghiaccio, nel centro città, da adibire a studentato.
Un immobile di grande pregio, messo a disposizione da Credit Agricole: l’edificio situato all’angolo tra via della Sprugola e via Cristoforo Colombo, progettato nel 1920 dall’architetto Franco Oliva, negli anni Settanta divenne una delle storiche sedi dell’allora Cassa di risparmio della Spezia. Oggi è in attesa di denari, senza i quali la Fondazione difficilmente potrebbe ugualmente procedere nella ristrutturazione: la somma del Miur diventa imprescindibile nella misura in cui la fondazione di origine bancaria difficilmente rientrerà dell’investimento attraverso il pagamento degli affitti, dato che il progetto prevede risvolti sociali importanti, con canoni molto agevolati a favore degli studenti. Certo è che la mancanza di servizi dedicati agli studenti si fa sentire ogni anno di più. Il direttore del Conservatorio ’Giacomo Puccini’, Giuseppe Bruno, sottolinea le molte difficoltà che incontrano gli alunni che arrivano da fuori provincia e, soprattutto, quelli stranieri. "Un problema che viviamo quotidianamente – afferma –, benchè i ragazzi tendano ormai ad arraggiarsi: ci sono giovani che affittano anche a molti chilometri di distanza, c’è chi sceglie di abitare a Lucca e poi ogni giorno fa il pendolare, per esempio. È chiaro che se avessimo uno studentato o una quantità di alloggi sufficiente, avremmo anche molta capacità attrattiva. Speriamo nel progetto della Fondazione, ma è tutto fermo".
Matteo Marcello