REDAZIONE LA SPEZIA

"I nuovi pontili? La cosa peggiore per Lerici"

Il presidente della Marittima boccia il sogno di Paoletti. "Sono pronto a far ripartire la raccolta firme avviata prima della pandemia"

"E’ la cosa peggiore che possa succedere per Lerici" così esordisce Bernardo Ratti, presidente della Marittima di mutuo soccorso sul tema pontili galleggianti e che da anni si batte contro la riorganizzazione della rada. "Sono convinto che la maggior parte dei lericini non li voglia. Come si è parlato di referendum sui parcheggi, che sono molto meno impattanti a livello visivo dei pontili, anche su questo tema si dovrebbe sentire la popolazione", asserisce Ratti che è pronto a far ripartire la raccolta firme da portare in comune. Già circa 200 firme erano state raccolte prima dell’inizio della pandemia, oggi l’intenzione è quella di riprenderla per raggiungere almeno le 600 sottoscrizioni: "Appena rientriamo in zona gialla faremo un gazebo in piazza".

I temi su cui da sempre la Marittima si batte sono molteplici, dall’aspetto ambientale, a quello tecnico a quello sociale. "Chiedo da tempo un incontro diretto con i progettisti. Sono pronto a smontarli su tutti i fronti. Abbiamo visto anche di recente che le onde in mareggiata superano all’interno del porto i sessanta centimetri richiesti dalla sicurezza del pontile. E’ un assurdo non comprenderlo. Una nottata come quella di due anni fa, le barche a pontile finivano alla Rocchetta. Il tema sociale non è meno importante. L’associazionismo morirà e parliamo di società che lavorano seriamente da decenni, con moltissimi soci". Secondo Ratti lo sviluppo dell’indotto derivato dalla nautica da diporto non è vincolato alla realizzazione dei pontili: "Si può migliorare senza dubbio la zona di transito; vanno sistemate le banchine al molo e dragato un po’ il fondale che in quella zona si è insabbiato. Di sicuro va agevolato il transito di imbarcazioni più grandi che necessitano anche di servizi specifici come acqua e corrente. Va bene, si può fare. Si può pensare di destinare uno dei pontili all’attracco delle imbarcazioni più grandi che potrà consentire agli ospiti delle barche di scendere a terra in pieno centro del paese, in comodità. Voglio dire soluzioni ce ne sono tantissime, che possono prescindere dai pontili".

La rada di Lerici secondo Ratti non si può concepire come un porticciolo, "Non siamo come Mirabello o Porto Lotti, a Lerici la gente ci vive, la maggioranza delle barche nella rada sono di piccole dimensioni" e sottolinea anche come sia incredibile che nel nuovo progetto si sia scelto di mettere bagni e raccolta rifiuti a terra in una zona di pieno passaggio, in centro storico: "Come si può pensare di mettere i bagni pubblici davanti a un’attività ricettiva, in pieno centro?".

Valeria Antonini