I carabinieri nella Resistenza Ricerca dell’istituto storico

Uno studio possibile grazie alla collaborazione tra il centro studi e il comando dell’Arma .

Decine di carabinieri, così come marinai, soldati, avieri e poliziotti parteciparono alla lotta partigiana nella IV zona operativa al comando del colonnello Mario Fontana. Per ricostruire il contributo specifico dell’Arma dei Carabinieri alla lotta di Liberazione nazionale nello spezzino, l’Istituto Storico della Resistenza collaborerà col comando provinciale dell’Arma. È quanto hanno concordato i vertici dell’Isr spezzino col colonnello Matteo Gabelloni, comandante provinciale dei Carabinieri nel corso della visita di quest’ultimo alla sede dell’Istituto alla biblioteca civica Beghi (nella foto). "Abbiamo scoperto che moltissimi appartenenti alle formazioni partigiane – ha detto Cristina Mirabello, vicepresidente dell’Istituto- erano Carabinieri che si diedero alla macchia per restare fedeli allo stato italiano contro i nazi-fascisti" Al colonnello Gabelloni sono stati mostrati i ruolini dei patrioti e dei partigiani spezzini dal settembre 1943 all’aprile 1945 "Da alcuni anni l’ufficio storico dell’Arma – ha detto Gabelloni nell’incontro- sta portando avanti ricerche sul contributo dei Carabinieri alla Resistenza. In provincia della Spezia abbiamo avuto Richetto, carabiniere di Varese che guidò la Centocroci che abbiamo ricordato il 25 aprile 2022 e il brigadiere Bonanno della stazione di Arcola ucciso dai nazifascisti sulle Apuane. Ma ce ne sono stati molti altri. Insieme all’Istituto Storico spezzino lavoreremo per ricostruirne l’impegno per la libertà della Patria". La collaborazione con l’Arma sarà un impegno dell’Istituto spezzino guidato da Patrizia Gallotti "I Carabinieri furono tra i primi – sottolinea- ad opporsi ai nazifascisti fin dall’8 settembre 1943 e alla Spezia a salire ai monti per liberare l’Italia. Del resto nell’Arma il fascismo non fece mai presa come testimonia l’impegno del capitano Jurgens a Sarzana il 21 luglio 1921"

F.D.