
Giardini nell’incuria, garage incustodito da oltre un anno: "La gente viene a dormirci e c’è un giro di spaccio"
Il palazzo di Arte La Spezia di via Carlo Alberto Naef 8, angolo via Borachia, nel quartiere di Migliarina, è una nostra vecchia conoscenza. Circa un anno fa infatti eravamo intervenuti, ma il motivo allora era soltanto uno, urgente e mirato; e le speranze dei condomini non ancora del tutto perdute. All’epoca, l’ascensore condominiale stazionava rotto da tempo e l’azienda era poi intervenuta a ripararlo.
Oggi, invece, i problemi che riguardano questa palazzina e i suoi inquilini sono andati sommandosi, proprio come le loro inascoltate segnalazioni. Partiamo dal palazzo e dal suo ’biglietto da visita’: il giardino esterno, prospicente via Naef, che ci viene indicato da Elio Tomellini, spezzino doc, classe ‘35 e primo inquilino dello stabile che abita dal 1979 con le sue novanta primavere portate splendidamente. "Questo giardino – spiega Tomellini – dovrebbe essere curato da Arte. Elio e Pasquale – spiega meglio un’altra inquilina, Laura Priolo – hanno gestito questo giardino per la bellezza di quarant’ anni, lo hanno sempre fatto gratuitamente, senza nulla chiedere ad Arte che, invece, dovrebbe provvedere due volte all’anno alla manutenzione. Qui in tanti anni non è mai venuto nessuno a occuparsene e ora loro due, con la loro età, non ce la fanno più a provvedere all’erba e alle piante. Senza contare – aggiunge Pasquale Berretta, 77 anni – che ora è diventato necessario l’intervento dell’istituto per tagliare l’albero che, sempre più curvo rischia di abbattersi sulle macchine in sosta alla prima forte raffica di vento. Inoltre segnalo che il balcone dell’appartamento sfitto al primo piano a fianco al mio, è una vera discarica a cielo aperto con oggetti di vario tipo accatastati: da un vecchio boiler, a sedie in plastica e stracci vecchi e sporchi; è pieno di guano su cui scorrazzano indisturbati i topi. Mia moglie ha trovato deiezioni di roditori anche sul nostro balcone e questo naturalmente ci allarma e ci costringe a non utilizzarlo più. Chiedo che venga sgomberato, come l’ingegnere dell’istituto mi aveva promesso più di un mese fa".
Attraversando il cortile, arriviamo al garage e alle sue ombre. Sulle quali, però, questi condomini sono intenzionati a far luce. E’ più di un anno che il cancello automatico rimane aperto notte e giorno perché rotto, i cancelli delle uscite sul retro sono stati aperti per consentire il passaggio di chiunque; e Laura la fa breve’ parlando con la netta franchezza di chi, di questo andazzo, non ne può davvero più: "La gente viene liberamente a dormirci dentro e al suo interno sappiamo esserci un giro di spaccio. Io, pur continuando a pagarvi il posto auto – interviene Mario Piccate – ho smesso di parcheggiarci, perché non è sicuro: è due anni che telefoniamo per segnalarlo. Ci sentiamo presi in giro. Voglio precisare – riprende Laura – che il motore elettrico del cancello avevamo provveduto ad aggiustarlo noi condomini, pagando tre anni fa di tasca nostra. Ma si è guastato di nuovo e Arte ha provveduto mettendo una catena che però non è servita a nulla. Tre settimane fa mi sono rivolta ai carabinieri che mi hanno risposto di rivolgermi all’azienda". "Ci sentiamo abbandonati" dicono a una voce i condomini di via Naef 8.
Alma Martina Poggi