Un posto in Curva Ferrovia? Poco meno di 350 euro. Uno nella nuova Curva Piscina? C’è chi lo ‘offre’ alla modica cifra di 400 euro. Contro Juventus e Milan sarà un Picco da tutto esaurito, ma la gioia dei tifosi di poter vedere finalmente dagli spalti le Aquile battersi con le grandi della Serie A è macchiata dal bagarinaggio online. Una pratica che a queste latitudini si ‘scopre’ solo ora, dopo un anno di Serie A a porte chiuse, ma che non è passata inosservata proprio tra i tifosi, pronti a condannare e a tacciare la pratica delle piattaforme di secondary ticketing come "fuori dal mondo", e che ha portato persino il sindaco della Spezia e la stessa società a esporsi: il primo con dichiarazioni pesanti sul bagarinaggio online con tanto di invito a non comprare quei tagliandi, la seconda per spiegare che, al di là del bailamme generato dalla situazione, l’attività di rivendita dei ticket a prezzi folli è di fatto resa vana da un accordo con i canali di vendita ufficiali che di fatto rende incedibili a terzi e impossibili da modificare i titoli di ingresso una volta acquistati nelle rivendite autorizzate. In soldoni, chi si è lasciato tentare dall’acquisto del biglietto a prezzi folli ha speso un sacco di soldi per ritrovarsi con un pezzo di carta straccia in mano, che non garantirà l’accesso al Picco in nessuna delle due grandi sfide che attendono Maggiore e compagni. Tuttavia, l’evoluzione degli eventi ha attirato anche l’interesse della Guardia di Finanza, che nei propri compiti di istituto ha i controlli anti bagarinaggio, e dunque non è escluso che la vicenda possa sfociare in un’indagine tesa a individuare chi ha tentato di smerciare a prezzi folli i biglietti.
E dire che la situazione era apparsa caotica già domenica, quando l’avvio della vendita dei biglietti – un’ora prima della gara del Penzo – aveva già provocato i primi mal di pancia da parte di chi si era armato di pazienza per acquistare online il biglietto salvo poi ritrovarsi dopo diversi tentativi davanti alla schermata che annunciava l’esaurimento dei biglietti disponibili. Un dispiacere che dopo poche ore si è tramutato in rabbia quando sono comparsi decine di biglietti per le partite con Juventus e Milan a prezzi da capogiro su una piattaforma web di secondary ticketing, ovvero un sito che consente la vendita e l’acquisto tra privati di biglietti per gli eventi più svariati, dai concerti agli eventi sportivi. Evidentemente, c’è chi ha pensato di bruciare i tifosi aquilotti sul tempo e di accaparrarsi svariati ticket, per poi tentare il colpo grosso e rivenderli a prezzi fuori mercato: oltre venti volte il prezzo originario di 15 euro fissato dallo Spezia per i posti nelle due curve Ferrovia e Piscina. Tutto inutile, perché la società, prima dell’inizio della stagione e dopo un consulto con le forze dell’ordine sul bagarinaggio online, aveva scelto di concordare con i canali di vendita ufficiali sia l’incedibilità del ticket, sia l’impossibilità di modificarne l’intestatario una volta acquistato attraverso i canali autorizzati. "Chi ha acquistato dai bagarini i biglietti della partita di calcio Spezia-Juventus non passerà dai cancelli, siccome i biglietti sono nominativi saranno controllati all’ingresso, invito tutti a non comprare biglietti da chi non rispetta le regole" ha detto il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, sottolineando che "c’è chi illude le persone pensando di poter vendere un accesso allo stadio che non sarà possibile, oltretutto a prezzi folli. Rispettiamo le regole. Per La Spezia e i nostri tifosi la partita contro la Juventus è un’occasione storica, peccato che venga in parte rovinata da questi personaggi". Restano, tuttavia, le polemiche: quelle di chi, per colpa dei bagarini che si sono accaparrati decine di ticket destinati a rimanere invenduti, e anche a causa di uno stadio cui le norme anticovid riducono la capienza a 5700 spettatori (tifosi ospiti inclusi), sarà costretto a guardarsi la partita in tv.
Matteo Marcello