I barcaioli sono sul piede di guerra Battaglia legale con il Comune per il transito nelle acque del porto

La cooperativa presenta ricorso contro l’ordinanza che modifica l’uso dell’area di Porto Venere. Una seconda istanza indirizzata al presidente della Repubblica. L’amministrazione si costituisce.

I barcaioli sono sul piede di guerra  Battaglia legale con il Comune  per il transito nelle acque del porto

I barcaioli sono sul piede di guerra Battaglia legale con il Comune per il transito nelle acque del porto

É guerra di carte bollate a Porto Venere tra il Comune e la locale cooperativa dei barcaioli sulla nuova disciplina dello specchio acqueo portuale di Porto Venere, approvata recentemente dagli uffici comunali. Ben due i ricorsi che la cooperativa ha depositato negli ultimi giorni dello scorso mese di aprile, e che hanno visto l’amministrazione comunale costituirsi in giudizio una settimana fa, il 12 maggio, dunque a pochi giorni dalle elezioni comunali, con uno degli ultimi atti della giunta guidata da Matteo Cozzani. Oggetto della contesa giudiziaria, il nuovo regolamento per l’utilizzo del porto di Porto Venere, le cui modifiche andrebbero a penalizzare l’attività dei barcaioli portoveneresi. La coop, nata nel 2004 per riunire le esperienze dei barcaioli di Porto Venere presenti sul territorio da oltre cinquanta anni, e che si occupa dei collegamenti da e per l’Isola Palmaria, di gite turistiche e di noleggio imbarcazioni con conducente, si è affidata all’avvocato Laura Sommaruga per presentare due ricorsi: il primo al tribunale amministrativo regionale, per ottenere dai giudici l’annullamento delle due ordinanze emesse il 15 e il 17 marzo scorsi (col secondo atto è stato di fatto revocato il primo dispositivo) dall’Area edilizia, urbanistica, demanio e commercio del Comune di Porto Venere, nella quale venivano introdotte modificazioni e aggiornamenti alla disciplina di utilizzazione dello specchio acqueo portuale di Porto Venere "in funzione dell’interesse pubblico". Il secondo affondo legale i barcaioli l’hanno presentato al presidente della Repubblica, per il tramite del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, sotto forma di ricorso straordinario: anche in questo caso, viene chiesto l’annullamento di un’ordinanza precedente a quelle emesse a marzo, ovvero quella vergata dagli uffici comunali il 30 dicembre dello scorso anno, nella quale il Comune aveva introdotto le prime modifiche all’utilizzo del porto.

Un atto, anche quest’ultimo, che l’amministrazione ha revocato con le successive ordinanze di marzo. Due giorni prima delle elezioni, la giunta comunale ancora guidata da Matteo Cozzani ha deciso di costituirsi in giudizio in entrambi i ricorsi presentati dai barcaioli, affidando la tutela legale del Comune all’avvocato Corrado Mauceri e impegnando allo scopo poco più di 9mila euro.