REDAZIONE LA SPEZIA

"Ho annullato Trezeguet Ora insegno matematica"

Davide Addona giocava in quello Spezia che fermò la Juventus sull’1-1 nel 2007. A distanza di anni lo ritroviamo nelle vesti di professore all’Università di Parma

L’entusiasmo è alle stelle nelle ore che precedono la sfida tra Spezia e Juventus, una partita già emozionante in sé ma resa ancor più affascinante da ricordi indelebili, quelli del doppio confronto in serie B nella stagione 20062007. L’ultima volta al Picco fu proprio 14 anni fa, quel pareggio 1-1 sigillato con i brividi da Nedved dopo il gol di Confalone. Era la Juve del dopo Calciopoli allenata da un Deschamps ad inizio carriera, ma soprattutto una squadra che si presentò al Picco qualche mese dopo il successo mondiale di Berlino 2006 con i campioni del mondo Buffon e Del Piero e il vicecampione del mondo Trezeguet. Proprio il francese a distanza di anni descrisse il Picco come uno degli stadi peggiori in cui giocò nel corso della sua lunga carriera, forse perché quella giornata per lui non fu certo da incorniciare. A tenerlo a bada c’era un giovane difensore, messo in campo da mister Antonio Soda per le contemporanee assenze di mezzo reparto arretrato. Davide Addona marcò David Trezeguet e non gli fece proprio vedere palla. A distanza di anni lo ritroviamo nelle vesti di professore di matematica all’Università degli studi di Parma, con la solita passione per il calcio di sempre e quel ricordo ancora vivo.

"Per me è stato un pomeriggio indimenticabile - ricorda Addona - entrammo in campo concentrati e senza paura, per poco non riuscimmo nell’impresa di vincere. Mi ritrovai davanti un mito, un giocatore che era sempre andato in doppia cifra in serie A con la Juve, uno degli attaccanti più imprevedibili e astuti del calcio mondiale. Dopo pochi minuti dal fischio d’inizio lo anticipai una prima volta, poi gli rimasi attaccato per 90’. Finita la gara mi chiamarono molti miei amici dicendomi: hai fermato Trezeguet, te ne rendi conto? Per me era stata una cosa normale, in quel momento era il mio lavoro ed ero felice di aver dato il mio contributo in una sfida all’apparenza impossibile. Gli allenatori che ho avuto in carriera mi hanno sempre detto che studiare matematica mi aiutava molto ad applicare quello che mi dicevano di fare in campo. Quello alla Spezia è stato il mio periodo più emozionante da calciatore".

A distanza di tanti anni è sempre rimasto legato all’ambiente spezzino. "In quei due anni ho avuto il piacere di conoscere tante persone che mi hanno dimostrato grande affetto anche a distanza di tempo. Con i ragazzi della storica promozione in serie B abbiamo un gruppo WhatsApp e stiamo organizzando una rimpatriata per celebrare i 15 anni da quella cavalcata bellissima che ci vide dominare il campionato di serie C davanti al Genoa. Seguo lo Spezia in tv e lo scorso anno non mi ha sorpreso la salvezza, anche se sono consapevole che sia stato un miracolo sportivo un po’ come quel campionato vinto da noi nel 2006".

Gianluca Tinfena