
Dalle sue mani dipendono anche le fortune dei nostri ragazzi. E per questo, stasera, sul prato di Wembley faremo il tifo oltre che per la Nazionale anche per Emanuele Randelli uno degli uomini preziosissimi che non figurano mai nel tabellino delle formazioni delle squadre ma che in realtà con il loro lavoro, di accurata tecnica e molta psicologia, hanno segnato tantissime reti e risolto chissà quante situazioni delicate. Randelli fa parte da anni dello staff medico della Nazionale oltre a essere uno dei punti fermi della Juventus. Ha lavorato con Antonio Conte, Max Allegri, Maurizio Sarri, Andrea Pirlo e adesso è uno degli uomini di fiducia anche di Roberto Mancini. Un volto noto nella nostra zona anche perché la storia della famiglia Randelli appartiene ai ricordi di una intera generazione. Quelli un po’ avanti con l’età infatti ricorderanno lo zoo in stile fattoria di Montemarcello che era gestito proprio dai genitori di Emanuele. Un punto di riferimento delle gite turistiche e per le scolaresche sulla collina dove adesso uno dei fratelli del fisioterapista azzurro e bianconero Gabriele ha aperto il ristorante Il Pescarino da cui si domina la costa. E sempre in Val di Magra risiede anche l’altro fratello Leonardo. Una famiglia di origini fiorentine che si è poi trasferita ad Ameglia dove ha iniziato il lavoro nel mondo della ristorazione. E qualcuno, anche in questo caso con qualche annetto sulla carta di identità, ricorderà Emanuele insieme ai genitori e i fratelli alla conduzione del locale "Il mulino rosa" aperto in via XX Settembre a Sarzana alla fine degli anni Ottanta. Insomma un legame forte con la nostra terra anche se Emanuele da anni vive nel mondo dello sport ed è diventato davvero un cittadino del mondo. Ha iniziato nel ciclismo dopo aver conseguito il diploma di massofisioterapia per poi passare al calcio. Da Cagliari al Palermo, per poi arrivare al Genoa fino al grande salto nel luglio del 2010 alla Juventus e nel 2014 alla Nazionale portato dall’allenatore Antonio Conte conosciuto proprio a Torino. Ma Emanuele Randelli, a conferma della sua grande e riconosciuta professionalità, ha preso parte anche alla Coppa del Mondo in Sudafrica seppur non con il tricolore addosso ma con la nazionale dell’Honduras.
Stasera a Londra nella finale del campionato Europeo contro l’Inghilterra a cantare l’inno nazionale ci sarà anche lui... nella speranza di vederlo esultare ancora una volta.
Massimo Merluzzi