"Gli animali domestici? Vanno salvaguardati"

Parla il direttore del servizio di Sanità animale dell'Asl5, Maria Elena Teneggi. Per micio e fido il trasporto dal veterinario è sempre consentito.

Maria Elena Teneggi

Maria Elena Teneggi

La Spezia, 16 aprile 2020 – Fido e micio? Non giocano alcun ruolo nella diffusione del Coronavirus. Lo ha ribadito, anche a seguito delle recenti notizie allarmistiche, Maria Elena Teneggi, direttore del servizio di Sanità animale dell'Asl5, contattata per comprendere meglio come siano cambiati in terra spezzina i servizi agli animali a causa del virus.

Dottoressa Teneggi, in queste settimane alcuni hanno temuto di contrarre il virus dai propri amici a quattro zampe. Cosa ne pensa? «Allo stato attuale si riconosce nel contagio interumano la via principale di diffusione. Tuttavia, poiché la sorveglianza veterinaria e gli studi sperimentali suggeriscono che gli animali domestici siano occasionalmente suscettibili al virus, è soprattutto importante proteggerli da pazienti affetti. Per precauzione, infatti, si raccomanda di lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o soluzioni alcoliche, prima e dopo essere stati a contatto con gli animali stessi o i luoghi e gli oggetti di loro pertinenza, come la lettiera o la scodella del cibo».

Quali servizi hanno subito variazioni a causa delle restrizioni?

«Seguendo le indicazioni del Governo le attività amministrative si stanno svolgendo per via telematica o telefonica, eccetto quelle imprescindibili. Tra le attività non sospese abbiamo ad esempio la verifica delle mortalità in allevamenti e le verifiche di eventuali sospetti di malattia diffusiva. Gli accertamenti, a seguito di eventi di morsicatura a danno di persone o altri animali, sono stati temporaneamente sostituiti da interviste telefoniche finalizzate ad acquisire informazioni sull'eventuale vaccinazione antirabbica, i luoghi di soggiorno dell’animale e la possibile presenza di sintomi riconducibili alla malattia».

E quelli sospesi? «Gli spostamenti per tutti gli animali non destinati ad attività riproduttive e zootecniche. Fanno eccezione le esigenze di salute e benessere, come ad esempio il trasporto in struttura veterinaria».

Quali attività possono essere richieste direttamente da casa? «Le variazioni nelle banche dati anagrafiche, come registrazioni o annotazioni di decesso. Oppure l'emissione di certificazioni sullo stato sanitario degli allevamenti per consentire il regolare svolgimento delle attività di interesse zootecnico. L’indirizzo mail di riferimento è [email protected], mentre nella pagina web dedicata alla struttura che dirigo sono presenti la modulistica e i riferimenti necessari».

In caso di decesso dell'animale, a chi si devono rivolgere i cittadini? «Occorre comunicare il fatto inviando via mail la modulistica al nostro ufficio. Nel caso si tratti di animale d’affezione di proprietà, si può decidere per l’interramento in terreno proprio o lo smaltimento tramite ditte specializzate, servizio assicurato anche dalla Asl con costo a carico del proprietario. Per i randagi morti sul territorio è la Asl ad assicurare il ritiro e lo smaltimento. Per informazioni basta chiamare lo 0187 535065».

In un periodo di crisi molte famiglie hanno difficoltà ad acquistare beni di necessità per fido e micio. Ci sono modi per chiedere aiuto? «Purtroppo l’azienda sanitaria non dispone di risorse destinabili alla, seppur lodevole, attività di assistenza alimentare di animali domestici, ma sono attive sul territorio associazioni che sanno di poter contare sul nostro aiuto, magari anche solo per il trasporto o per intermediazione».

Infine, il vademecum. Quali consigli può dare a chi continua a prendersi cura di fido? «Gli animai devono essere seguiti cercando di limitare variazioni nelle abitudini e nell’alimentazione, per quanto compatibile con le difficoltà contingenti. Al rientro dalla passeggiata consiglio inoltre di lavare le zampe del cane con acqua e sapone, avendo cura di asciugarle bene, evitando anche che lo stesso animale venga in contatto con superfici come tavolo, letto o divano».

Giulia Tonelli