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Gli aiuti per la ripartenza Assumere giovani e donne Ecco sgravi e agevolazioni

Aziende: esonero contributivo per 36 mesi (8mila euroanno) per i contratti a tempo indeterminato ai giovani. Reddito di cittadinanza e lavoro: le novità.

Nel 2023 sono stati confermati e attivati numerosi bonus lavoro e incentivi per l’assunzione di personale da parte delle aziende, istituiti per contrastare gli effetti della crisi economica causata dalla pandemia da Covid-19: questo ha come conseguenza lo sblocco di numerosi posti di lavoro. Quali sono gli incentivi previsti e quali categorie di lavoratori riguardano? Lo abbiamo chiesto a Nicola Rossi, componente della Commissione Lavoro Ordine Commercialisti di Pisa.

"La legge di bilancio 2023 ha rivisto alcuni incentivi occupazionali, già conosciuti e ha ampliato l’offerta per chi vuole assumere con nuove misure. Gli obiettivi perseguiti dal legislatore, come da tendenza consolidata degli ultimi anni, sono stati quelli di agevolare le prime assunzione a tempo indeterminato dei giovani e il reinserimento nel mondo del lavoro delle donne disoccupate – spiega il professionsita –. Oltre alla conferma di queste due misure già fruibili nel 2022 è stato inserito uno sgravio, di nuova introduzione, rivolto ai datori di lavoro che assumono percettori di reddito di cittadinanza".

Per l’anno in corso è stato rinnovato il cosìddetto "esonero under 36" un importante e diffuso provvedimento che permette ai beneficiari di non pagare i contributi previdenziali a carico dell’azienda, fino a 8.000 euro annui, per un periodo massimo di 36 mesi, per l’assunzione a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, con riferimento ai soggetti che alla data della prima assunzione incentivata non abbiano compiuto trentasei anni.

"L’ulteriore novità è rappresentata dall’esonero, in questo caso per la durata di un anno, dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro nel limite massimo di 8.000 euro su base annua – sottolinea l’esperto –. L’agevolazione è destinata ai datori di lavoro che assumono, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, soggetti percettori di reddito di cittadinanza".

L’applicazione "di queste misure di politica attiva, molto importanti per incentivare le assunzioni non è ancora possibile nella pratica: esse sono infatti legate all’autorizzazione della Commissione Europea, ad oggi non ancora concessa". Nel caso in cui il datore di lavoro abbia già assunto eo trasformato un rapporto di lavoro a tempo indeterminato (dal 1° gennaio), una volta pervenuta l’autorizzazione della Commissione Europea, potrà effettuare i recuperi sulla contribuzione già versata, come da indicazioni che saranno fornite appositamente dall’Inps. In alternativa, si segnala che risulta in ogni caso in vigore l’agevolazione per l’assunzione di giovani under 30 che prevede uno sgravio contributivo del 50% a carico del datore di lavoro, nel limite massimo di 3.000 euro annui.

Alessandra Alderigi