A cento anni dalla nascita di Giovanni Giudici nel giugno del ‘24 alle Grazie, una nuova iniziativa è in programma domani nei locali dell’Accademia Capellini. Con il patrocinio del Dipartimento di italianistica e compartistica dell’Università Cattolica di Milano, ecco, in due sessioni, ‘La Spezia per Giovanni Giudici a cent’anni dalla nascita’. Giudici, che non ha mai dimenticato il territorio d’origine tanto da tornarvi a vivere nell’ultima parte della sua esistenza, è l’unico autore nativo dello Spezzino cui sia stato dedicato un ‘Meridiano’ edito da Mondadori, un prezioso scrigno che raccoglie la quasi totalità della sua produzione poetica e che si offre oggi all’attenzione degli studiosi per parlare dei fertili e problematici rapporti del poeta con la propria terra. Il convegno se da una parte vuole celebrare l’intellettuale a tutto tondo, tra i maggiori del secondo Novecento e ancora oggi tra i più influenti, dall’altra desidera sottolineare la centralità del nostro territorio negli studi sul poeta. Alla mattina, dalle 10, dopo i saluti e la presentazione del convegno di Giuseppe Benelli, spazio a Corrado e Gino Giudici con ‘Comunicazioni’, poi Francesca Corvi con ‘’Il calcio in versi’, dalle Grazie a Marassi’, Carlo Di Alesio e ‘Con Giovanni, da Milano al Golfo e oltre’, Francesca Colombi con ‘Con voci d’operai del mio paese’. Al pomeriggio, dalle 15, con Alice Girotto e ‘La Spezia nella poesia di Giovanni Giudici’, poi Antonio Zollino con ‘Giovanni Giudici nel Gofo che non ama i poeti’, Paolo Magliani e ‘L’ attività politica in Comune e Provincia’ e Luca Basile con ‘Giovanni Giudici, l’ideologia politica di un poeta’. Giovanni Giudici è un "poeta senza miti". Lo ricorda così Alfonso Berardinelli nella raccolta saggistica ‘La poesia verso la prosa’ (1994), come un vero intellettuale che nel gioco della sopravvivenza "si autodenigra, addirittura finge di denigrarsi", si fa piccolo nelle vesti di copywriter della direzione Pubblicità e Stampa della Olivetti.
m. magi