Già cento firme contro il Comune "Ben altri i problemi da risolvere"

Monta la polemica: "Non snaturiamo il paese. Necessarie altre opere". Ma la Pro Loco si smarca dalla petizione

Già cento firme contro il Comune  "Ben altri i problemi da risolvere"

Già cento firme contro il Comune "Ben altri i problemi da risolvere"

La scorsa settimana la presentazione ai cittadini – all’interno della base dell’Aeronautica militare – del progetto battente e dei disegni di lungo periodo coltivati dal Comune della Spezia (il primo finanziato con i fondi del Pnrr, i secondi da finanziare col concorso auspicato dell’Autorità di Sistema portuale). Ieri il deposito a palazzo civico di una petizione popolare contro l’insieme delle prospettazioni (che abbiamo approfondito con l’assessore ai lavori pubblici Pietro Antonio Cimino).

Quasi cento le firme raccolte: tutto nato e costruito dal basso, col ruolo propulsivo dell’imprenditore Stefano Faggioni e il tam-tam. Obiettivo: esprimere "contrarietà" e chiedere "revisioni".

L’altolà è alle soluzioni coltivate dal Comune, in primo luogo quella delle aiuole verdi, sotto ai pini, al posto della pavimentazione così da fronteggiare la sconnessione indotta dalle radici degli alberi. Pesa sulla prospettazione il mancato decoro delle aree verdi attuali. La proposta? "Mantenere la pavimentazione. Traguardare altre soluzioni, compresa la sostituzione graduale degli attuali pini con altre essenze (canfore)". Altro motivo di perplessità è costituito dell’"eccessivo consumo di suolo pubblico per il rifacimento del manufatto dell’ex Lavanderia e l’eccessivo impatto sul fronte mare".

C’è chi si è premurato di tratteggiare sull’attuale pavimentazione i contorni dell’edificio di nuova configurazione. "Copre la visuale sul mare", puntualizza Luca Bandini, che preferirebbe uno sviluppo in asse col fabbricato diruto esistente: "Ben vengano i fondi del Pnrr ma occorre fare bene le cose" dice nella veste poliedrica di consigliere di varie associazioni locali.

Secondo la petizione, il progetto combinato all’ipotesi suggerita ad AdSP "riduce il numero di parcheggi auto. Esattamente il contrario di quanto inderogabilmente necessario. Gli escamotage come ZTL, ecc. non risolvono il problema. I visitatori di Cadimare sono prevalentemente utenti del turismo nautico, pescatori dilettanti (con barche ormeggiate) , frequentatori dei numerosi B&B, frequentatori della spiaggia: tutti vengono con le loro auto". Di qui l’invito al sindaco Pierluigi Peracchini a farsi carico delle istanze e a prendere in considerazione, con urgenze, altri criticità e a porvi rimedio. Ecco l’elenco: "Fogne che scaricano in mare; pericolosità della Napoleonica e della connessione con essa; carenza di parcheggi; allagamenti del centro storico a causa di canali non manutenuti; alberi troppo impattanti, pericolosi e fonte di sporcizia". Fin qui la petizione.

Sono in molti a condividerla insieme al rilievo sul metodo: "Perché non si è parlato prima approfonditamente dei progetti senza l’incubo che la contrarietà porti alla perdita dei fondi Pnrr? E poi perché fare la presentazione nella sede dell’Aeronautica. Meglio sarebbe stato farla in paese, nella stessa piazza al centro del progetto, così da capire meglio" diceva ieri Martina Conte cullando il figlioletto, timorosa che il piccolo sia privato di spazi di crescita in un paese snaturato.

Intanto, a scanso di equivoci, il presidente Giuseppe Meola, in serata comunica "che la Pro Loco di Cadimare non ha avviato alcuna petizione popolare eo interlocuzione con i cittadini in merito ad una petizione riguardante il nuovo progetto sulla riqualificazione del borgo. Ci preme ricordare che qualsiasi decisione di merito (e non solo) passa attraverso la discussionedecisione del consiglio direttivo, preventivamente convocato". Quando? "La data è ancora da stabilire"

Corrado Ricci