"Davanti a noi le auto in bilico sul “mozzicone’’ del ponte Morandi"

Il racconto di Cerri, di ritorno da un festival ad Albenga

Il direttore artistico della Compagnia degli Scarti, Andrea Cerri

Il direttore artistico della Compagnia degli Scarti, Andrea Cerri

La Spezia, 16 agosto 2018 - «L’è andà ben!» Con questa frase in dialetto e una fotografia postate sul social Facebook, gli spezzini Andrea Cerri e Matteo Di Somma hanno voluto rassicurare i propri cari sulle loro condizioni. Soltanto per una manciata di minuti, poco meno di una ventina, hanno infatti evitato di rimanere coinvolti nella terribile tragedia di Genova: i due stavano viaggiando sulle autostrade liguri di ritorno da un festival teatrale che si era tenuto ad Albenga ed erano di rientro in città. Entrambi sono impegnati nel lavoro con la Compagnia degli Scarti – di cui Cerri è direttore artistico – e dopo questa esperienza nel Ponente erano fra i tanti che stavano percorrendo il tratto che portava al ponte Morandi. Sono stati alcuni amici a raggiungerli telefonicamente per avvisarli dell’Apocalisse che stava accadendo pochi chilometri più ad est della loro posizione: «Ci hanno chiamati – racconta Cerri – per dirci che il ponte gli era crollato dietro dopo che erano passati, quindi siamo usciti da Albissola, per proseguire dalla strada sottostante, passando da Sestri Ponente».

Inutile dire che lo spettacolo che gli si è presentato davanti una volta giunti sul luogo della tragedia era agghiacciante: «Da lì si vedeva tutta la scena, terrificante. Per noi è davvero stato terribile, c’erano ancora delle macchine sul ciglio della voragine. Dopo aver visto con i nostri occhi quello che era successo, siamo rimasti zitti per una ventina di minuti, senza dir una parola». Come nel film ‘Sliding Doors’, il destino di tante vite si è deciso in pochi istanti e aver anticipato o posticipato la partenza ha fatto per molti la differenza fra la vita e la morte. Paradossalmente, nonostante il caos, il viaggio di Cerri e Di Somma è proseguito senza grossi intoppi, mentre nel giro di pochi chilometri l’inferno delle vittime e dei feriti, nel quale gli eroici soccorritori lottavano contro il tempo per salvare i sopravvissuti in un macabro ed enorme puzzle di macerie. «Essendo usciti dall’autostrada – spiega Cerri – abbiamo evitato di rimanere intrappolati, imboccando subito l’Aurelia; le uniche code che abbiamo trovato erano a Sestri Ponente e in prossimità del ponte. Poi, da Genova Ovest tutto è andato liscio». E mentre questa tragedia faceva il giro del mondo, Andrea e Matteo sono riusciti a tornare a casa, con l’orrore negli occhi.

Chiara Tenca