Ultimo commosso saluto a Mauro Frascatore. La sua morte ha fatto piangere tutta Spezia

Il parroco don Mirko Mochi ha citato Sant’Agostino: "Non ti chiedo perché me l’hai tolto, ma ti ringrazio perché me l’hai donato" Lo struggente ricordo della figlia Alexia e della sorella Cinzia

Un momento dei funerali di Mauro Frascatore

Un momento dei funerali di Mauro Frascatore

La Spezia, 9 settembre 2022 - In certi momenti servirebbe solo il silenzio. Ma anche le parole, se sono quelle giuste, possono dare conforto a chi soffre per una grave perdita. E il parroco di Nostra Signora della Neve, don Mirko Mochi, quando ieri pomeriggio ha officiato la cerimonia per dare l’ultimo saluto a Mauro Frascatore in una chiesa gremita, ci è riuscito citando Sant’Agostino. "Quando morì sua madre – ha detto il sacerdote – il santo si rivolse a Dio con queste parole: ’Non ti chiedo perché me l’hai tolta, ma ti ringrazio perché me l’hai donata’".

Questo deve essere un conforto per la compagna Daniela, per i figli Marco e Alexia, il ’figlioccio’ David, la sorella Cinzia e i fratelli Claudio e Franco distrutti dal dolore. In tanti ieri hanno ringraziato di aver conosciuto Mauro Frascatore. Perché ne sono usciti arricchiti. In primis il vice direttore de ’La Nazione’ Luigi Caroppo, giunto appositamente da Firenze. Il sindaco Pierluigi Peracchini che ha abbracciato il figlio Marco, assessore della sua giunta. Erano davvero in tanti alla cerimonia, amici, colleghi, ma anche semplici conoscenti. Perché Mauro, quando era in giro per la città con la sua inseparabile macchina fotografica, aveva una parola buona per tutti.

C’erano tanti suoi colleghi fotografi che lo hanno conosciuto ancor prima di quando era entrato a La Nazione: Igo Salvadori, Delio Ferrari, Maurizio Baldi con il quale ha condiviso lo studio in via Mazzolani, Alberto Andreani con cui andava al ’Picco’ a seguire le partite dello Spezia, anche se a Mauro il calcio proprio non piaceva e non era tifoso di alcuna squadra.

Non potevano mancare i suoi vecchi amici della questura, quando ancora con i funzionari di polizia c’erano rapporti quotidiani: Filippo Cerulo, Alessandro Kurecska, Stefano Buselli, da Genova sono arrivati Giuseppe Mariani e altri poliziotti. E ci scusi chi non citiamo, perché proprio non lo abbiamo visto

Molto toccanti le parole della figlia Alexia, che gli è stata sempre vicina quando la malattia si è accanita sul corpo del papà. E anche quelle della sorella Cinzia, la quale ha ricordato una frase che Mauro, con la sua battuta sempre pronta, diceva spesso quando andava via: "Abbandono il luogo della cerimonia". Accidenti Mauro, ci hai fregato... Questa volta l’hai abbandonato per davvero, lasciandoci tutti in un mare di lacrime. Tra i presenti l’assessore Giulio Guerri che ha avuto un pensiero toccante: "Racconterò ai miei figli di Mauro, perché lui rappresenta una Spezia che non c’è più e che deve essere ricordata".

«Mauro , sei riuscito a far piangere tutta Spezia" è stato il pensiero di Gino Ragnetti che per tanti anni ha lavorato al suo fianco, quando ancora la redazione de ’La Nazione’ era in via Chiodo".

E poi Luca Della Torre, dell’ufficio stampa del Comune della Spezia, ha ricordato quando Mauro arrivava alle conferenze stampa e diceva, non certo per presunzione ma per strappare un sorriso ai presenti e mettere tutti a loro agio, anche di fronte ad argomenti delicati: "Sono arrivato, adesso potete iniziare".