
Prodigo di affondi razzisti e in salsa fascista nella chat di maggioranza (aperta solo a sindaco, assessori e consiglieri), muto come un pesce nel giorno della divulgazione a scoppio ritardato del suo argomentare. Così Umberto Costantini, dal febbraio 2021 consigliere comunale in quota a Fratelli d’Italia dopo essere entrato nell’assise sotto l’insegna centrista di Liguria Popolare. "Pinguini", "cavallette", "beduini" sono gli epiteti coniati, anche prima di cambiare casacca, per gli immigrati. Ai quali avrebbe poi voluto dispensare "carezze" di squadristrica memoria: "Li porti dentro e li legni...". Sul come, quando e perché delle parole senza freni è difficile capire. Almeno stando a quanto riportato negli stralci di una conversazione sicuramente più ampia, resa pubblica da fonte anonima (ma riscontrata) in barba alla privacy della chat. Stralci riportati in prima battuta ieri dal Fatto Quotidiano. E che hanno fatto da ancoraggio al fuoco dell’opposizione "per l’oltraggio vergognoso del sindaco Peracchini e di alcuni membri della maggioranza ai valori della Costituzione".
Il 25 aprile del 2021, Umbe, come lo chiamano gli amici, ha rilanciato in chat una lunga dissertazione di Junio Valerio Borghese sull’orgoglio della scelta d’onore per la Repubblica sociale, nella cabina di regia della Decima Mas. Reazioni all’epoca della digitazione nelle ore in cui il sindaco Pierluigi Peracchini deponeva la corona al monumento alla Resistenza? Non siamo in grado di saperlo, a fronte della divulgazione per così dire ’chirurgica’. E nemmeno ieri dai componenti della chat sono arrivati chiarimenti, seppur sollecitati. "No comment" è stata la risposta della portavoce alla richiesta di interlocuzione con il primo cittadino. Sulla carta divulgata, però, c’è traccia del pensiero del primo cittadino. E’ in relazione alla "carezze" auspicate da Costantini. L’approccio è ’premuroso’, se così si può dire, nei riguardi del consigliere meloniano – "Guarda che ti filmano e denunciano" –, ma sicuramente irriverente verso la magistratura: "E i giudici non sono sensibili a noi". Costantini arriva al punto di indicare "compagni" questore e prefetto; ciò a conclusione di una personale ’chiave di lettura’ degli effetti tra sbarchi degli immigrati e Covid. "I cluster sono i loro; siamo molto vicini a una rivoluzione se va bene". Frasi a contenuto razzista che tornano anche in questo post: "Se migliorare la razza vuol dire mischiarsi con domenicani (si chiamano dominicani, per dovere di precisione linguistica, ndr.), marocchini e bengalesi, qualcuno ottant’anni fa ci aveva visto lungo".
ll terremoto ora è politico. Scrive l’Unione comunale del Pd a Peracchini: "Nel ricordarle che lei è sindaco di una città medaglia d’oro alla Resistenza, la preghiamo di smentire con la massima sollecitudine le notizie apparse sulla stampa nazionale circa chat da lei condivise, con contenuti xenofobi, fascisti e razzisti. La vergogna della “xmas”, delle “carezze “ con le legnate e di tutto il resto, se corrispondente al vero, è enorme. Signor sindaco, non stia in silenzio, ci dica che non è vero". E Tuonano i gruppi di opposizione: "Invitiamo Peracchini a scusarsi pubblicamente con i suoi concittadini, e questi ultimi a non dimenticare l’ennesimo grave fatto quando, fra pochi mesi, saremo chiamati alle urne per eleggere un nuovo sindaco. Perché la città non si merita una figura che non fa rispettare, in primis ai suoi sostenitori, i valori della democrazia e dell’antifascismo". Antonella Franciosi e Federica Pecunia di Italia Viva si domandano se "con queste credenziali Peracchini pensi di celebrare il prossimo 25 aprile". Mentre Alberto Turini, coordinatore comunale di Liguria popolare, si dice "esterrefato". E a proposito delle parole di Costantini: "Indegne di una figura istituzionale in una città fortemente sensibile al tema dell’accoglienza. Oggi, ancora di più, si coglie la lontananza fra noi e il consigliere Costantini, che un anno fa sbattè la porta del nostro movimento in aperto contrasto e dissensò con i nostri valori e i nostri principi".
Corrado Ricci