Finisce il regime ’liberi tutti’ Sarzana ora volta pagina

Proroga delle concessioni, il Comune capoluogo non ha ancora deciso. Ma di là dal Magra si lavora già all’applicazione del nuovo regolamento

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Mentre a Spezia nulla è stato ancora deciso, con la questione che verrà affrontata in sede di giunta nei prossimi giorni, probabilmente dopo l’avvio di un percorso di ascolto e di confronto con le associazioni di categoria, a Sarzana la direzione di marcia è chiara. Le sue piazze piene di bellezza e le strade ricche di storia, in questi mesi sono state affollate da tavolini, sedie e dehors, per permettere l’attuazione del distanziamento e quindi al settore della ristorazione di sopravvivere.

La sindaca Cristina Ponzanelli riconosce l’utilità di un percorso attuato in fase emergenziale ma indica la necessità di voltare pagina. Le difficoltà dell’era Covid hanno costretto a ripensare gli spazi esterni dei locali per venire incontro agli esercenti. In uscita dall’emergenza ha senso continuare ad applicare misure straordinarie? "Durante la pandemia abbiamo investito nella visione di una città che vive a cielo aperto, garantendo la possibilità a ristoranti e bar di continuare a produrre e a vivere, godendo di spazi esterni utili a evitare la circolazione del virus. Queste difficoltà, ovviamente più significative e sentite nel 2020 e nel 2021, non sono completamente venute meno e abbiamo continuato a garantirle. Questo per il futuro non significa un liberi tutti ma la costruzione di norme che permettano alla città di vivere appieno le sue piazze, i suoi bar e i suoi ristoranti nel rispetto delle regole."

Attraverso quali criteri sarà regolamentato lo spazio esterno di bar e ristoranti? "A novembre 2021 abbiamo portato e approvato in consiglio comunale un regolamento sui dehors che ha la funzione di dare normative certe. Per quanto riguarda lo spazio pubblico concedibile alla attività questo è stato calcolato sulla base di criteri di proporzionalità tra gli spazi dei dehors e quelli interni. Viene concesso il 100% di suolo pubblico rispetto alla misura dello spazio interno alle attività di somministrazione e il 50% alle attività artigiane di gastronomia con consumo sul posto, per un minimo di 10 e un massimo di 20 metri quadrati, compatibile con i vincoli di viabilità, accessibilità e sicurezza. Ci sono poi direttive precise dal punto di vista del decoro, abbiamo previsto ci sia uniformità nella qualità e nei colori degli arredi, che non potranno essere in plastica. Tendaggi, ombrelloni e dehors dovranno essere di colore ecrù, mentre il legno e il ferro micaceo saranno gli unici materiali utilizzabili per sedie e tavolini. Un altra novità sarà la presenza nelle piazze di fioriere con sportelli per depositare i rifiuti rispetto ai classici bidoni. Naturalmente abbiamo dato agli esercenti un orizzonte temporale per adeguarsi".

Vimal Carlo Gabbiani