Fincantieri, incontro col sindacato: "Bacino più grande e in muratura"

Rappresenterebbe un investimento di maggiore importanza e comporterebbe altre importanti opere. Tra Fremm e Ppa in arrivo una notevole mole di lavoro. Rsu e Fiom: "Necessario un forte ciclo di assunzioni".

Il nuovo bacino più volte annunciato, definito vitale per il ruolo del cantiere Muggiano, verrà realizzato entro il 2026 e potrebbe essere in muratura, scelta che rappresenterebbe un investimento ancora più importante e più funzionale. La notizia è emersa nel corso dell’incontro che la Rsu e Fiom Cgil hanno avuto con Fincantieri, durante il quale è stato affrontato principalmente il tema dei carichi di lavoro. Nel cantiere – spiega il sindacato – è in arrivo "una notevole mole di lavoro nei prossimi anni, cosa che ci porta a chiedere un forte ciclo di assunzioni, sempre più necessarie". Per quanto riguarda i prossimi mesi, è stato fatto il punto sulle attività già programmate.

Per le unità di superfice, riferisce il sindacato, arriveranno nei prossimi mesi, provenienti da Riva Trigoso, "la dodicesima Fremm e la settima Ppa. La quinta e la sesta Ppa, inizialmente realizzate per la Marina italiana e in fase di completamento, sono state vendute all’Indonesia e condividiamo con l’azienda l’auspicio che presto venga confermata la firma di due nuove Ppa, l’ottava e la nona, come anche auspichiamo che venga finalizzato l’acquisto delle due nuove fregate Fremm Evo, già approvate dalla Commissione Difesa, in sostituzione di quelle vendute all’Egitto". Da maggio, inoltre, sarà impostata in cantiere la nuova nave oceanografica della Marina militare.

Per quanto i sommergibili, "procede la produzione della prima e seconda unità U212NFS e si prevede a luglio la cerimonia di prima impostazione del terzo battello. E’ in corso la discussione per la firma del quarto ordine". Questo, secondo il sindacato, offre una prospettiva di continuità di lavoro dell’officina sommergibili di circa 15 anni: "Un orizzonte temporale importante come mai si era prospettato in passato con le precedenti serie e questo, a detta dell’azienda, permette anche di riconsiderare lo spazio occupato dalle aree di lavoro per aumentarle".

Non ultima, la questione del nuovo bacino. Di fronte alla sollecitazione del sindacato, Fincantieri ha, appunto, assicurato che l’obbiettivo è avere il nuovo bacino entro il 2026, tempi un po’ più lunghi rispetto a quelli inizialmente promessi perché si prevede una costruzione di dimensioni maggiori rispetto all’attuale (in linea con le esigenze della Marina Militare di costruzioni di dimensioni superiori, le Fremm Evo) e perché si valuta la possibilità di realizzarlo in muratura. Una ipotesi che incontra il favore della Rsu e della Fiom, visto che, come anticipato dall’azienda, questo comporterebbe altri importanti investimenti in termini di infrastrutture di supporto, come ad esempio di una chiatta semi-sommergibile.