
Fermo e multa per la Geo Barents Venti giorni di soccorsi impediti
In pendenza delle decisioni sulle eventuali sanzioni amministrative da erogare per il ’tardivo’ raggiungimento – causa soccorsi plurimi nel Canale di Sicilia – del porto della Spezia e degli esiti del ricorso al Tar contro il provvedimento ministeriale per la rotta diretta con approdo a lunga distanza e disagi i migranti in luogo di scali più vicini, la nave di ricerca e soccorso Geo Barents della ong di Medici Senza Frontiere è stata raggiunta da un fermo amministrativo (20 giorni) e dall’avviso di multa (dai 2 ai 10 mila euro). E’ accaduto per non aver fornito tutte le informazioni richieste dalle autorità italiane riguardo l’ultima missione che si è conclusa lo scorso 17 febbraio con lo sbarco ad Ancona di 48 persone strappate dalle insidie del mare aperto. La misura è stata predisposta dalla Capitaneria di porto di Ancona; la decisione finale sul quantum della multa spetta al Prefetto della città capoluogo delle Marche. Il rilievo, ai sensi del decreto Piantedosi nel frattempo diventato legge, è quello di non aver collaborato allo sviluppo delle indagini. "In particolare - spiega l’ong - ci viene contestato di non aver condiviso i dati del VDR (Voyage Data Recorder), richiesti a Geo Barents subito dopo l’assegnazione del porto di Ancona". "Mai prima era stata richiesta a Geo Barents la condivisione dei dati VDR ed il Comando nave ha sempre fornito tutte le altre informazioni relative alla missione (come il diario di bordo)" evidenziano Medici Senza Frontiere, puntualizzando i contenuti che si trovano nella ’scatola nera’ delle navi. "I dati VDR hanno lo scopo di fornire, in una forma sicura e sempre disponibile, informazioni riguardanti la posizione, il movimento, lo stato fisico, il comando e il controllo di una nave nel periodo che precede e segue un incidente marittimo. Le informazioni memorizzate nel VDR devono essere utilizzate, secondo le normative vigenti, in un’investigazione successiva ad un incidente marittimo. Il soccorso dei 48 naufraghi non rientra in questa casistica ed è per questo che il comandante non ha attivato questa procedura ma ha condiviso, come sempre, tutte le altre informazioni relative alla missione".L’ong sta valutando con il suo team legale la legittimità di questa misura e eventuali azioni legali da intraprendere". Intanto, dopo la partenza da Ancona, è scattato il fermo-nave: nel porto di Augusta. Venti giorni di soccorsi impediti.
Corrado Ricci