REDAZIONE LA SPEZIA

Ex lavatoio di via Biancamano all’asta "A Pitelli si vende un pezzo di memoria"

Le critiche al bando pubblicato dall’amministrazione. E’ valutato 18mila euro

Un pezzo di memoria messo all’asta. Ora nel degrado, quindi da risanare e restaurare, ma da non alienare: lo dicono in diversi, a Pitelli, dopo l’uscita del bando con cui l’amministrazione mette in vendita l’ex lavatoio di via Biancamano, inserito in un pacchetto di 11 beni che andranno all’asta all’incanto il 15 giugno. Un presidio storico, costituito da otto vasche in cemento e sovrastante tettoia in lamiera su pilastri in mattoni pieni di circa 70 metri quadrati, su un totale di 140 dell’intero lotto "in stato conservativo mediocre, oltre a scalinata di raccordo con la soprastante via. Dovrà essere garantito il passo di accesso pedonale ai terreni confinanti" si legge. La base d’asta è di 18.645 euro, e i rilanci minimi non dovranno esser inferiori a 200.

Parla al di fuori dalla politica Federico Barli, residente che ha sempre coltivato il recupero della memoria storica del paese. "Si tratta di una parte di patrimonio pubblico vicino a un uliveto, risalente ai primi anni Cinquanta, ma non ancora sotto la tutela della Sovrintendenza. È uno dei tre lavatoi di Pitelli, due dei quali costruiti nel dopoguerra con l’arrivo dell’acqua corrente, ma credo che questo epilogo sia un insieme di mancanza di comunicazione e sciatteria rispetto alla comunità che aveva tutte le risorse per progettare e condividere col Comune un destino diverso per il bene e l’area. Il terreno è entrato a far parte del patrimonio grazie ad un lascito". La Pro Loco, che ricorda come il vecchio lavatoio di via Biancamano sia stato più volte protagonista della vita pitellese. "Parliamo – spiega il vicepresidente e socio fondatore Valerio Marchini – anche dal punto di vista nostro: quello di un ente di promozione turistica e sociale, che lavora per la rivalutazione del paese con iniziative quali Pitei in cantina e ha festeggiato nel 2017 il suo inserimento fra i borghi autentici d’Italia". Già nel 2014, il lavatoio venne liberato dalla Pro Loco dai rifiuti, ma data la vegetazione è ricresciuta e servirebbe un intervento per pulizia e messa in sicurezza. A meno che, se l’operazione andrà in porto, il nuovo proprietario non manifesti diverse intenzioni. "Non eravamo al corrente della vendita – specifica Marchini – e vorremmo che il Comune tornasse indietro: abbiamo ideato un progetto per il recupero dei tre lavatoi di Pitelli, funzionale alla realizzazione di un percorso che li unisca tutti e ne valorizzi la storia. Siamo già d’accordo con l’assessore Piaggi per il recupero di quello centrale nella scalinata Pio Ferro: c’è un preventivo di spesa e sono stati fatti i sopralluoghi. Il terzo, quello più lontano in via Rigazzara, è in una zona disagiata e utilizzata come discarica: riportarlo alla cittadinanza, vorrebbe dire risanare anche l’area. Ma adesso c’è quest’incognita".

Chiara Tenca