Esposto contro i fumi delle navi da crociera

Lo ha presentato il comitato Spezia Via Dal Carbone in seguito alle numerose proteste degli abitanti di viale Italia e viale San Bartolomeo

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I due anni di piena pandemia covid, con i flussi turistici assai ridotti, avevano fatto fatto passare in secondo piano il problema dei fumi che escono dalle navi ormeggiate in porto. Ma adesso, col ritorno delle crociere a pieno regime, è tornato di piena attualità. Mercoledì c’erano due grosse navi tutte insieme, di cui una tra l’altro era la più grande del mondo. E se per l’Autorità portuale, dal suo punto di vista, è stata un’ottima notizia per la ripresa del traffico crocieristico, non è altrettanto per coloro che abitano davanti al porto.

Non a caso il comitato Spezia Via Dal Carbone si è fatto portavoce delle segnalazioni di molti cittadini, che hanno inviato foto e video, presentando un esposto per le copiose emissioni fumose delle due navi da crociera ormeggiate al molo Garibaldi. L’esposto alle autorità è partito il pomeriggio di mercoledì 11 maggio. "A seguito di tali segnalazioni – affermano i rappresentanti di Spezia Via Dal Carbone – riscontrate personalmente, abbiamo contattato telefonicamente l’ufficio tutela ambientale della polizia municipale della Spezia e la guardia costiera della Spezia, chiedendo se fosse possibile attivare immediatamente una procedura di verifica della regolarità di tali emissioni. Abbiamo quindi inviato una richiesta formale a tutte le autorità coinvolte per tale verifica, auspicando di ricevere una risposta sollecita, univoca e pubblica".

Va detto, in primo luogo, per dovere di informazione che la verifica dei fumi all’interno del porto non spetta né alla polizia locale, né alla guardia costiera, bensì dell’Arpal. Semmai la polizia locale è competente per i rumori e non a caso in passato ha effettuato le verifiche dei decibel in viale San Bartolomeo e zone limitrofe. Si trattava, però, soprattutto della movimentazione dei container e questo invece è tutto un altro problema. La legge prende in considerazione i valori giornalieri di N02, biossido di azoto, che devono stare al di sotto di quota 40. Mercoledì scorso, però, la qualità dell’aria respirata a San Cipriano evidenziata dai dati della centralina di monitoraggio Arpal è stata di 65. Il giorno prima dell’arrivo delle navi, martedì alle 13, il valore di N02 era pari a 18.51. Se la media dei valori giornalieri annuali supera 40, a fine anno, scatta l’infrazione europea. Alla Spezia è già successo per due anni di fila, il 2017 e il 2018.

Un problema che purtroppo deriva da una situazione al momento irrisolta: la mancata elettrificazione delle banchine portuali. E così le esigenze di ormeggio delle compagnie armatrici delle navi da crociera, devono fare i conti con la necessità di tenere i generatori accesi. Ed è inevitabile che in cielo si levino colonne di fumo, talvolta bianco, ma in alcuni casi anche nero. In ogni caso una situazione che non piace a chi abita in viale Italia, viale San Bartolomeo e nelle zone limitrofe. Nella denuncia, infatti, il comitato Spezia Via dal Carbone ha scritto di avere ricevuto "segnalazioni di molti cittadini, che hanno inviato immagini e video. La Spezia era coperta da una sorta di cappa gassosa".

E non soltanto dalla città, ma anche da Marola e Porto Venere.

Massimo Benedetti