Equipaggio militare finisce in quarantena

Sei positivi sulla nave oceanografica Magnaghi. Tutti in isolamento: a bordo, a casa e in strutture a terra individuate dalla Marina

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Spazi angusti, contatti ravvicinati: un modus vivendi strutturale sulle navi militari dove, proprio per questo, i protocolli della Marina per individuare e circoscrive l’imbarco occulto del coronavirus sono particolarmente rigidi. Sono stati messi nuovamente alla prova nei giorni scorsi alla Spezia dopo la febbricola palesata da un sottufficiale imbarcato sulla nave oceanografica Magnaghi di base alla Spezia. E’ accaduto il 18 settembre. In tempi ristretti è arrivato dal laboratorio dell’Asl il risultato del tampone (effettuato bel box appositamente acquisito Marina Nord che consente agli operatori di procedere ai prelievi in assoluta sicurezza: era positivo. E’ scattata così la ricostruzione dei contatti stretti del contagiato, quantificati in 22. Di questi 5 cinque sono risultati positivi, anche se asintomatici. Tutti i ’testati’, indipendentemente dal risultato, sono stato posti in isolamento a casa o in strutture a terra della Marina. Il test ha poi interessato negli ultimi due giorni l’altro personale imbarcato: 56 tra ufficiali, sottufficiali e marinai. C’è attesa per l’esito; anche

in questo caso è scattato l’isolamento prudenziale dei militari. Esso, per 22 militari, avviene a bordo della nave: c’è da assicurare il presidio per le azioni di mantenimento dell’unità, al fine dell’operatività.

Fonti romane della Marina, nell’evidenziare l’efficacia dei protocolli adottati, rilevano i risultati conseguiti ad agosto su nave Palmaria: cluster arginato, unità tornata operativa. Dimesso dall’ospedale l’unico militare ricoverato alle prese con la convalescenza in spazi dedicati nel complesso sanitario militare di via Fieschi. Mentre l’ansia da coronavirus monta in Arsenale (come spieghiamo nell’articolo a fianco), un caso accertato di positività è emerso ieri nell’ambito del comando di Maricommi, nell’ambito del personale civile. Ieri, intanto, una nuova emergenza sul fronte delle scuole. E’ accaduto a Lerici, in una prima classe elementare dell’istituto comprensivo. Dall’effettuazione del tampone è emerso che un bambino aveva contratto il virus. Direzione scolastica e Dipartimento di prevenzione dell’Asl hanno concordato il rituale del protocollo: messa in quarantena di una classe, avvio delle procedure per la sanificazione certificata dell’aula e della toilette frequentata dall’alunno. Oggi la direzione didattica fornirà all’Asl i nominativi dei compagni di classi e degli insegnanti dell’alunno contagiato, i loro numeri di telefono e gli indirizzi mail per avviare il monitoraggio sulla sia dell’esecuzione del tampone. Intanto dalla campagna sierologica svolta dell’Asl nell’ambito del personale delle scuole, con invito agli insegnanti e ausiliari, a sottoporsi al test degli anticorpi, è emersa l’esistenza di tre casi sospetti. Per loro è scattato l’isolamento, in attesa del tampone. I tempi? Sperano brevi gli insegnanti là dove sono state registrate recentemente attese di settimane ed oltre, considerando che la priorità vai ai bisogni degli ospedali. In questi, stando al report della Regione, pare allentarsi la presa del virus: ieri i ricoverati, da 85, sono scesi a 75; otto di questi sono in gravi condizioni, nel reparto di Rianimazione del San Bartolomeo di Sarzana

Anche il trend dei nuovi positivi è in discesa: ieri ne sono stati registrati 24 (15 contatti di casi confermati, 9 emersi nell’ambito dell’attività di screening); il giorno prima erano stati 59. Nel report sanitario di ieri è indicato anche il decesso causa Covid, di una donna di 98 anni. Ma dopo la trasmissione dei dati il virus è tornato a colpire. Ne ha fatto le spese un uomo di 87 anni, ricoverato in Geriatria.

Corrado Ricci