
Non sarà un Capodanno con il botto. La conclusione del 2020 sarà in linea con i mesi precedenti, i festeggiamenti saranno soprattutto "casalinghi" e le restrizioni continueranno a limitare spostamenti e a scoraggiare la mondanità. L’ultima notte dell’anno sarà segnata dalla zona rossa, i ristoranti non potranno aprire per il servizio al tavolo, ma potranno effettuare servizio da asporto e consegna domicilio. Stefano De Lisi, del ristorante Al Quadrato, racconta: "Quest’anno non potendo ospitare i cenoni sul posto proponiamo due menù, uno di terra e l’altro di mare per soddisfare diversi gusti. Per garantire la massima qualità scegliamo prodotti freschi e locali, ogni piatto che esce dalla nostra cucina – continua De Lisi – è confezionato in modo da mantenere intatto il gusto, le vaschette sono adatte anche a riscaldare in forno le pietanze. Nonostante questo ultimo dell’anno sia un po’ diverso, noi ce la mettiamo tutta per accontentare i clienti". Sono tante le attività legate alla ristorazione che hanno dovuto reinventarsi, Mstaff Catering, come Maurizio Salvi spiega, ha intrapreso una strada del tutto innovativa: "Noi che ci occupiamo di cerimonie siamo stati molto colpiti da questa situazione, ma abbiamo colto l’occasione per rinnovarci – continua Maurizio – adesso abbiamo intrapreso un percorso in sinergia con un’azienda agricola locale e prepariamo piatti con prodotti a km0: per il cenone del 31 e il pranzo dell’1 proponiamo un menù creato con ingredienti del territorio. Per noi la ripartenza nasce dalla riscoperta della nostra terra". Anche Edoardo Tavilla della Trattoria Bellavista ha colto l’occasione per ripensare l’offerta venendo incontro alle mutate esigenze del cliente: "dovendo cucinare soltanto per l’asporto abbiamo deciso di optare per un menù alla carta, nel nostro caso ci siamo resi conto che un menù tradizionale con molte portate non avrebbe avuto un buon riscontro -conclude Edoardo- per questo proponiamo diversi piatti ricercati di carne e di pesce tra cui scegliere". L’impossibilità di fare servizio al tavolo aveva inizialmente scoraggiato molti ristoratori, grazie però alle richieste e alla passione per il proprio mestiere, alcuni hanno cambiato idea e hanno deciso di offrire la possibilità di ordinare al ristorante e cenare in casa. Silvia Isola, cuoca e titolare del ristorante Velavevodetto ha deciso di proporre ai suoi clienti un menù alla carta: "Proponiamo la scelta tra 3 antipasti, 3 primi e 3 secondi, abbiamo deciso di mantenere i prezzi uguali al resto dell’anno perché sappiamo che è stato un periodo difficile per tutti e ringraziamo chi decide di sostenere la ristorazione; per dimostrare la nostra vicinanza, alla consegna omaggiamo i nostri clienti con una bottiglia di prosecco per brindare virtualmente insieme". L’amore per il proprio lavoro e la dedizione hanno spinto anche Fiore De Lisi, della storica trattoria La Nuova Spezia, a pensare un menù d’asporto per i suoi clienti: "Abbiamo pensato di cucinare per quanti vogliano gustare anche a casa le specialità di mare, per noi l’avvicinarsi del cenone era un momento di entusiasmo eravamo in tanti e passavamo la serata dentro al locale, quest’anno bisogna essere forti e noi speriamo nell’anno nuovo – De Lisi – il nostro pensiero va ai tanti giovani che hanno investito e speravano nelle feste, ai nostri clienti invece va una raccomandazione: servite i piatti come se ci fossimo noi, anche se la consegna da asporto è distaccata, noi speriamo di poter tornare presto tra i nostri tavoli".
Ginevra Masciullo