REDAZIONE LA SPEZIA

Ecco chi era Rina Pellegri Poeta e militante politica

A lei è intitolata la biblioteca comunale di Arcola, dove nacque nel 1903 “Frulli d’Ala“ fu la sua prima raccolta di liriche e venne seguita da molte altre

La biblioteca civica di Arcola è dedicata a una poetessa. Rina Pellegri. Chi era? Rina Pellegri, “pellegrina” come amava definirsi, rappresenta nel panorama letterario italiano una rara eccezione di coerenza ideale, di capacità poetica e di tenace resistenza di fronte alle avversità della vita. Nasce ad Arcola nel 1903, ed è segnata, da subito da un grave lutto famigliare: le viene dato il nome della sorellina morta l’anno precedente di meningite assieme ad altri due fratelli. Dopo il trasferimento alla Spezia, dove si diplomerà alla Scuola Normale – le odierne Magistrali – per poi insegnare alle elementari di Bocca di Magra nel 1927. Sicuramente come allieva alla Spezia avrà avuto come professore Ettore Cozzani, forse come compagne di scuola le figlie di Umberto Cagni e a Bocca di Magra avrà incontrato la numerosa famiglia del grande Carlo Alberto Fabbricotti e della sua cugina sposa e madre esemplare.

“Frulli d’Ala“ è la prima raccolta di liriche edita nel 1928, seguita da altre due raccolte nel 1933. Aderisce al Fascismo e si trasferisce a Roma dove assume importanti funzioni divulgative nel Ministero della Cultura Popolare. Aveva scritto nel frattempo sia un “Inno dei Legionari” in Africa Orientale, sia, nel 1939, i “Vespri Corsi” atti a rivendicare una appartenenza all’ Italia della Corsica. Seguirà il matrimonio con il giornalista Raoul Lucidi nel 1942, da cui si separerà nel 1956. Dopo la tragica parentesi della guerra, collaborerà con la Rai proseguendo la sua partecipazione alla “politica nazionale” militando nel Partito nazionale monarchico.

Sarà interessante rileggere le sue liriche alla luce delle vere e proprie “tempeste“ che furono per lei come per moltissimi italiani, la guerra ed il dopoguerra, mentre anche la sua vita privata conosceva la crisi del primo matrimonio e poi un nuovo incontro con uno spezzino, Antonio del Santo, che sposerà nel 1965 trasferendosi a Sarzana. Proseguiva con il “Canto a due“ la produzione poetica, seguita nel 1969 dalle “Le predilette”, tradotto in francese con il suggestivo titolo di “La guirlande ephimere“. Pareva un tramonto sereno dopo le “tempeste“ su ricordate, ma nel destino di Rina Pellegri doveva comparire l’ultimo dramma: nel dicembre del 1971 decedeva il marito investito da un’ auto. Doveva essere poi alla Spezia l’ultima dimora della Nostra, che si spegneva nel 1975. Anche per lei, come per Corrado Martinetti, aspettiamo una doverosa rivalutazione e conoscenza, conoscenza di cui si è fatta interprete la professoressa Marzia Minutelli che le dedicherà una completa monografia e che già ha pubblicato l’“Effimera ghirlanda” nella Collana Soglie nel 2013.

Giovanni Pardi

Presidente dell’associazione “Amici di Ettore Cozzani”