
Il fotografo Cesare Salvadeo
Si è spento nella tarda serata di ieri il fotografo Cesare Salvadeo. Ottantatrè anni, attraverso il suo obiettivo sono passati volti, costumi e cambiamenti di generazioni di spezzini. Di carattere schivo, ma capace, nonostante l’età, di curare in modo efficace e appassionato la comunicazione relativa alla propria attività professionale, Salvadeo aveva da alcuni mesi alcuni problemi di salute. La situazione è peggiorata negli ultimi giorni. Lunga e costellata di successi, la sua carriera. Nasce nel 1942 alla Spezia. A tre anni si trasferisce con la famiglia in Lunigiana, dove trascorre tutta l’infanzia e la giovinezza a contatto con la natura e con il mondo contadino. Un amore, quello per la gente di Lunigiana, che non lo abbandonerà mai. Si avvicina alla fotografia fin da bambino, dopo aver ricevuto in dono una macchina fotografica di bachelite. E’ autodidatta, non frequenta scuole o corsi di fotografia, il suo maestro è il fotografo del paese che lo inizia ai segreti della camera oscura.
Inizia a divulgare le sue immagini a Monza, ove si trasferisce nel 1965 per ragioni di lavoro (sarà per 35 anni dipendente di una grande azienda di telecomunicazioni). Nel 1969 ritorna alla Spezia e si dedica al reportage, a prevalente sfondo sociale. E’ del 1972 la sua prima grande mostra dedicata al mondo contadino della Lunigiana. Coltiva contemporaneamente un altro interesse, quello del reportage di strada o “street photography”, come lui lo definisce: immagini del vivere quotidiano colte al volo, istantanee di frammenti di vita. Numerose le mostre collettive e personali allestite nel corso della sua attività. Ha diretto per anni corsi di fotografia e collaborato con agenzie e riviste.
Roberta Della Maggesa