REDAZIONE LA SPEZIA

E’ malato. Rischia lo sfratto dalla casa popolare

L’uomo, disoccupato da 10 anni, ha ricevuto la notifica nello scorso ottobre. La vicenda trapela ora e il legale dà battaglia

Mentre si avvicina il Natale, e in questa situazione sempre più provata dall’emergenza sanitaria c’è ancora più voglia di vicinanza e famiglia, arriva alle cronache una storia che fa pensare. Una vicenda segnata da indigenza e malattia, che ha colpito un uomo e i suoi congiunti, che adesso rischiano di trovarsi senta un tetto sulla testa.

Nell’ottobre scorso, in piena emergenza Covid, è arrivato da parte del comune di Sarzana la notifica ad un uomo di 57 anni disoccupato da oltre 10, con gravi patologie sanitarie, un provvedimento di decadenza dell’assegnazione dell’alloggio di edilizia popolare (Erp) di via Aldo Moro a Sarzana. Con l’invito immediato al rilascio dell’immobile.

L’uomo, disperato, visto che ha gravi problemi sanitari e rischia di trovarsi di colpo senza neppure un tetto, si è rivolto all’avvocato Laura Scantamburlo per contrastare il provvedimento. Il legale ha subito presentato ricorso e il giudice del tribunale della Spezia Maurizio Drigani ha fissato l’udienza il prossimo 19 gennaio. L’avvocato Scantamburlo, fra l’altro,riferisce che nonostante la regolare richiesta fatta al dirigente Giuliano Caso non ha potuto ricevere dall’ufficio preposto del comune gli atti richiesti e rievoca la vicenda. "E’ una situazione incredibile - afferma il legale - nel marzo del 2015 l’allora sindaco Cavarra aveva dichiarato l’emergenza abitativa del nucleo familiare del 57enne della moglie e il figlio e nel luglio dello stesso anno l’uomo aveva ottenuto la residenza nell’alloggio popolare di via Aldo Moro. L’interessato con la famiglia da quell’anno ha occupato stabilmente l’alloggio solo nella primavera del 2018 si era trasferito in Germania dove ha lavorato per 3 mesi. Al suo rientro il 13 novembre del 2018 gli è stato però notificato dall’allora dirigente del settore Marco Formato un provvedimento di avvio della procedura di decadenza". La motivazione era che da un sopralluogo effettuato dalla polizia municipale, era stato constatato che la famiglia non abitasse l’alloggio da circa un mese e di conseguenza non sussistesse più la necessità abitativa.

Una circostanza che secondo l’avvocato Scantamburlo non corrisponde al vero, infatti il figlio dell’uomo 30enne e prima della separazione la moglie , hanno sempre vissuto nell’alloggio dall’estate dal 2015 ad oggi. Al primo avviso di procedura hanno fatto seguito due anni di silenzio solo ad ottobre è stato notificato il definitivo provvedimento che prevede il rilascio immediato dell’alloggio. Una situazione che rischia di diventare drammatica per l’uomo. Si preannuncia dunque uno scontro giudiziario serrato.

L’avvocato Scantamburlo ha infatti già in sospeso altre delicati problemi col comune e in particolare da 4 mesi attende la fissazione di un incontro urgente e congiunto con Arte , già resasi disponibile da luglio scorso. Al fine di individuare immediate soluzioni per consentire l’accessibilità ai disabili di un altro fabbricato di edilizia residenziale sempre in via Aldo Moro.

Un intervento richiesto nello specifico per le gravi condizioni di un’anziana residente, Bruna Castagna, non vedente e affetta da gravissime patologie ma che sarebbe d’ausilio anche al resto delle persone disabili degli immobili confinanti e con un trascurabile impegno economico. Carlo Galazzo