E Lerici prepara la svolta del decoro Paoletti: "Stop ai tendoni da circo"

Scatta quest’estate l’obbligo di adeguarsi ai paletti introdotti col nuovo regolamento sul suolo pubblico. Esercenti a favore, ma mettono in guardia: "Né Capri, né Saint Tropez. Non facciamo i megalomani"

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di Vimal Carlo Gabbiani

"È stata una scommessa aprire il nostro locale tutto l’anno – spiega Sabrina Travalà dal bancone del suo bar situato nel parcheggio della Venere – alcune stagioni abbiamo tenuto chiuso da novembre fino alla primavera". A gennaio si servono pochi turisti ma tanti operai, al lavoro nei vicini cantieri navali. Si fermano per la pausa pranzo e possono scegliere tra una vasta proposta di primi piatti. D’estate la musica cambia, all’ora del tramonto dalla vicina spiaggia arrivano frotte di bagnanti che vogliono bere un aperitivo ai tavolini collocati sul roof del bar. Uno spritz con vista, con il castello in primo piano. "Adesso la terrazza è spazzata dal vento, per resisterci sopra bisogna stringere i denti e anche il contesto economico, caratterizzato dal caro energia, spinge al sacrificio, al serrare le file. Ma quassù tra qualche mese tornerà il sole, sono sicura".

Anche Elisa Mondini, titolare del bar-ristorante La Perla, pensa già all’estate. Nella cucina del suo locale sperimenta nuove ricette, testa abbinamenti particolari, cerca un sapore che sappia catturare l’essenza del posto. Negli ultimi anni la clientela si è fatta molto più esigente, non sono più gli anni Novanta, occorre innovare sempre. "Ho pensato a una catalana con il pescato del giorno arricchita dalla frutta. Tradizione e un pizzico di inventiva. Come i miei tagliolini al caffè con pistacchio e gamberi rossi. Sono piatti gustosi e freschi, perfetti da gustare all’aperto, sotto il nostro dehors lungomare". Cinquanta coperti che incidono molto sul bilancio dell’attività, essendo postazioni richiestissime durante la bella stagione. Da questa estate però scatterà l’obbligo di adeguarsi a nuove regole, improntate a maggior decoro e uniformità. "Sono d’accordo – dice Elisa – con la direzione che ha voluto imprimere il nuovo regolamento comunale, ma è fondamentale ricordarsi che la semplicità paga sempre e che non bisogna inseguire alcuna megalomania, bensì restare aderenti allo spirito del luogo. Non siamo ne Capri ne Saint Tropez. La priorità, dal mio punto di vista, è sviluppare iniziative che possano rendere attrattiva Lerici anche nei mesi invernali. Penso a mostre fotografiche, a iniziative culturali, a qualche cosa che già non si faccia in altri posti. Occorre implementare i servizi e abbracciare una mentalità meno chiusa ma il nostro è un paese che deve rimanere a misura di famiglia". La nuova regolamentazione del suolo pubblico è stata approvata nel 2020 ma diventerà tassativa dal prossimo luglio. "La logica delle distese di tavoli sotto tendoni da circo – puntualizza con lo stile diretto che sempre lo contraddistingue il sindaco Leonardo Paoletti – va respinta. Imprenditori che ragionano in tal senso non servono a Lerici. Gli operatori potranno lavorare tutto l’anno in spazi adeguatamente ampi, ma che dovranno essere delimitati da chiusure in vetro completamente trasparenti non più alte di due metri e quaranta".

Si punta a costruire un modello di turismo esperienziale, come si dice oggi. "Un’offerta rivolta alle famiglie, che leghi insieme sport, cultura e gastronomia e che sappia crescere in qualità anche sotto il profilo delle attività commerciali". Tutto vero e tutto giusto, facendo attenzione a non trasformare il borgo in un qualcosa di patinato e standardizzato, uguale a tanti altri posti nel mondo. Lerici ha un’identità forte che vive in una bellezza indomita e romantica. Va preservata ad ogni costo.