
IMPRESA Un’area del complesso produttivo della Labocolor a Santo Stefano Magra per la stampa digitale di foto e manifesti
La Spezia, 17 settembre 2016 - IL PROVVEDIMENTO è di quelli annoverabili tra gli atti dovuti, ad epilogo di una lenta agonia aziendale, con l’impresa rimasta insolvente: la sentenza di fallimento.
E’ stata pronunciata ieri dal collezio della sezione fallimentare del Tribunale della Spezia (presidente Alessandro Farina, giudici Serena Panini e Anna Gherardi) nei confronti della Labocolor, l’azienda operante (e un tempo leader) nel campo della stampa di foto e manifesti, con sede a Santo Stefano Magra. Si è così consumato l’atto finale di un percorso giudiziario che, apertosi tre anni fa con la richiesta di un concordato di continuità, si era risolto con la mancata omologa dello stesso, sull’onda dell’opposizione di due creditori (il Mediocredito Italiano e la società Bre).
Ad alzare bandiera bianca, due giorni fa, era stata la stessa proprietà, presentando l’istanza di fallimento durante l’udienza prevista dopo l’altolà al concordato deciso dei giudici, evidentemente non convinti della praticabilità e dei risultati ipotizzati. Per un atto scontato, uno che era nell’aria: la nomina a curatore fallimentare del commissario che era già stato messo in pista dai giudici nella fase di ammissione al concordato, il commercialista Enrico Bernardini. Continuità obbligata per le funzioni di giudice delegato: a vigilare sempre Serena Papini.
INIZIA così il conto alla rovescia per l’assemblea dei creditori per l’esame dello stato passivo (stimato in 3 milioni di euro): si terrà il 17 gennaio; entro il 17 dicembre dovranno essere presentate le domande dei creditori per l’ammissione allo stesso, nella prospettiva della spartizione dell’attivo societaria, da quantificare, col «privilegio» dei crediti riconosciuto a dipendenti, Erario, Inps. Fra i nodi da sciogliere a breve quello della praticabilità dell’affitto del ramo d’azienda in continuità col contratto di sei mesi stipulato dalla proprietà con una società del settore, con la previsione del mantenimento di 18 posti di lavori sui 34 in essere. Una forbice che i sindacati mirano a stringere, a tutela dei lavoratori in ansia.
Corrado Ricci