Disturbi alimentari Realtà virtuale diventa un aiuto

Ecco come funziona e viene utilizzata. Ma serve l’affiancamento. di uno psicoterapeuta.

Non tutti sanno che negli ultimi anni la realtà virtuale è diventata un valido alleato per la cura dei disturbi alimentari, che colpiscono sempre più giovani. Infatti un corpo virtuale può aiutare a superare errori di percezione, ansie e blocchi emotivi ed essere un valido aiuto per la "terapia". Come? Ecco la spiegazione: per effettuare questo trattamento la scienza utilizza un avatar, per far calare il paziente in un ambiente virtuale. Il processo si basa su tre fasi fondamentali. Prima fase: viene confrontato il disegno di come il paziente si vede e quello che lo raffigura nella realtà, realizzato dal terapeuta. Seconda fase: il paziente indossa un casco e, nella realtà virtuale, dovrà svolgere azioni che normalmente lo disturbano. Terza fase: il terapeuta sostiene il paziente ed eventuali crisi in un ambiente controllato. Se ci pensiamo, in effetti una persona affetta da disturbi alimentari tende generalmente ad avere un’errata immagine di sé e la realtà virtuale aiuta proprio a risolvere tale errore di percezione. La realtà virtuale, tuttavia, da sola non è sufficiente a risolvere il problema, dunque deve essere affiancata a sedute con lo psicoterapeuta.